Notizie

Monticello, le carote bianche verso la De. Co.

IL GIORNALE DI VICENZA

Domenica 19 Ottobre 2008

Monticello, le carote bianche verso la De. Co.

La carota bianca di Monticello Conte Otto ha iniziato la sua marcia verso la De. Co., la Denominazione comunale creata da Gino Veronelli per tutelare l’origine dei prodotti italiani. Monticello, guidato dal sindaco Alessandro Zoppelletto, potrebbe essere il sedicesimo Comune del Vicentino ad adottare una delibera che garantisce i suoi prodotti.

L’assessore provinciale all’agricoltura, Luigino Vascon, è un grande sostenitore di questa pastinaca, un tempo assai diffusa e che ora è una rarità.
Spetta a Lorenzo e Giancarlo Rizzi, fratelli e contitolai dell’omonimo ristorante a Cavazzale, il merito di aver riscoperto questo ortaggio e di averlo reinventato in cucina, in vari piatti. E questo menù alla carota bianca sarà al centro di una serata in programma venerdì 24 proprio al Ristorante Rizzi.

Formaggio e trota diventano prodotti Deco

IL GIORNALE DI VICENZA

Sabato 11 Ottobre 2008

Formaggio e trota diventano prodotti Deco

Arriva la denominazione comunale per i prodotti tipici di Altissimo. L'attesa valorizzazione è raggiunta dopo un iter non breve che vuole valorizzare meritatamente la tipicità del formaggio locale e della trota. Domani nella sala civica comunale sarà ufficializzato l'importante riconoscimento della denominazione, che consente un concreto rilancio dei prodotti e del territorio.
A partire dalle 15.30 interverranno il sindaco Liliana Monchelato, il sindaco di Recoaro Franco Viero, il vicepresidente della Provincia di Vicenza Dino Secco, la presidente della 3° commissione attività produttive della Regione Veneto Giuliana Fontanella. Con loro saranno presenti Riccardo Lagorio, presidente nazionale per la denominazione comunale, sindaci provenienti da Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige, Lombardia. M. P.

Già 15 i Comuni berici che adottano la De. Co.

IL GIORNALE DI VICENZA

Domenica 28 Settembre 2008

Già 15 i Comuni berici che adottano la De. Co.

Sono 15 i Comuni vicentini che hanno adottato la “De. Co.”, ossia la Denominazione Comunale per valorizzare l’origine dei loro prodotti. Due libretti fanno il punto della situazione. Il primo è edito da “Vicenza è”, Consorzio di promozione turistica, e si intitola “De. Co. Vicenza”, con testi di Marino Smiderle e Francesco Soletti.
Il secondo è un testo del celebre gastronomo Paolo Massobrio, edito da “I Quaderni di Papillon” e si intitola “De. Co. la carta d’identità del sindaco - vademecum per le denominazioni comunali”. Oltre al testo di Massobrio, contiene contributi di Paola Gula e Fabio Molinari.

La trota rosa del Chiampo brilla sul nero dei tagliolini

IL GIORNALE DI VICENZA

Domenica 28 Settembre 2008

IL PIATTO. AL RISTORANTE “AL TORCIO” UNA CREAZIONE CHE METTE ASSIEME COLORE E GUSTO

LA TROTA ROSA DEL CHIAMPO BRILLA SUL NERO DEI TAGLIOLINI

E il sindaco di Altissimo vuole valorizzare questo pesce attribuendogli la “De. Co.”, seguendo l’idea di Gino Veronelli

L’idea è di Agostino Dal Lago, titolare del ristorante “Al Torcio” di Chiampo. Valorizzare i tagliolini al nero di seppia, piatto altrimenti usuale, con un doppio gusto locale. Sono nati così i “tagliolini al nero di seppia con trota fario del Chiampo e piselli”. È un piatto anzitutto gradevole all’occhio: il rosa della trota brilla sul nero dominante, mentre il verde dei piselli completa l’accordo cromatico.
Il sapore delicato della trota assieme al dolce dei piselli si amalgama perfettamente con il gusto della pasta, virata al nero del mollusco. L’inchiostro, arma difensiva della seppia, diventa così il fondo che è punteggiato dagli altri due colori. Un’idea carina, che piacerebbe a un artista: chissà cosa ne avrebbe tratto Andy Warhol se avesse visto questa composizione, lui che ha trasformato una semplice lattina di Coca Cola (oppure l’anonima minestra in scatola Campbell’s) in opere che hanno cambiato l’arte contemporanea.
Dal Lago, che lavora al ristorante di famiglia con il figlio Luca e la moglie Serenella, con questo piatto ha dato un serio contributo alla valorizzazione di un prodotto del territorio. Il s indaco di Altissimo, Liliana Monchelato intende, infatti, assegnare alla trota del Chiampo la “De. Co.”, cioé la “Denominazione Comunale”, quel marchio che attesta l’origine del prodotto e ne preserva, se non la qualità, quanto meno la originalità. Che della qualità è madre. Liliana Monchelato era presente alla degustazione organizzata "Al Torcio” assieme ad altri ospiti, tra cui il collega di Chiampo, Antonio Boschetto e alcuni esponenti della Confraternita del Baccalà: Renato Cecchin, Lina Tomedi, Luciano Righi, Giuseppe Sbalchiero.
Il quesito, posto da Cecchin ai conf! ratelli, era preciso: è necessario un piatto, da servire come entrèe, prima del baccalà, che prepari palato e stomaco al più complesso gusto della stoccafisso, oppure no? Il dubbio, poco amletico ma assai intrigante, gastronomicamente parlando, non è stato risolto.
La signora sindaco è assai decisa a proseguire sulla strada della “De. Co.”, sfruttando le potenzialità di un’idea, lanciata da Gino Veronelli, sulla quale oggi credono in parecchi in Italia. Sono 400 i Comuni ad aver tutelato i loro prodotti con una “De. Co.”: 56 di questi sono nel Veneto e 15 nel Vicentino. Nel Veneto, la provincia più sensibile è Verona, con 27 Comuni.
La “De. Co.”, per fare un esempio, serve a evitare che altri Comuni che non siano Colonnata, frazione di Carrara, spaccino come tale un lardo diverso da quello prodotto nel celebre borgo. Serve a certificare che il riso di Grumolo delle Abbadesse sia proprio quello prodotto a Grumolo e così via. I Comuni del Vicentino che hanno adottato la Denominazione sono: Asigliano (radicchio), Creazzo (broccolo, fichi), Grumolo (riso), Laghi (ortaggi), Lusiana (carne secca), Marano (mais), Montorso (composte), Posina (fagioli, patate), Recoaro (acque, gnocchi), Rotzo (patate), Tonezza (patona), Villaverla (clinto). In via di valutazione sono Altissimo (la trota fario, i formaggi), Longare (piselli di Lumignano), Montecchio Maggiore (mostarda).

È tempo di cavolo broccolo

IL GIORNALE DI VICENZA

Giovedì 25 Settembre 2008

È tempo di cavolo broccolo

Il cavolo broccolo, si sa, è un grande amico della salute. Ricco di antiossidanti e di sostanze attive nella prevenzione dei tumori, viene spesso consigliato da nutrizionisti e gastronomi, anche per le sue doti di piacevolezza. Il più conosciuto ecotipo coltivato in provincia di Vicenza è il broccolo fiolaro di Creazzo, ma ha una buona dose di notorietà anche quello di Bassano, coltivato nelle zone orticole dell'omonima città, sulle colline di Angarano e nei comuni di Rosà, Pove del Grappa e Cassola, dove è presente un microclima mite, ventilato e non umido. Il broccolo fiolaro, riconosciuto fin dal 1998 come prodotto tradizionale, ha una lunga fila di estimatori e gode ultimamente di una seconda giovinezza. Fra i suoi sostenitori più famosi c'è anche lo chef vicentino Carlo Cracco, titolare del celeberrimo locale di Milano che porta il suo nome. Il cuoco, di origini creatine, non manca mai di farsi portare dal padre l'ortaggio vicentino, che trasforma e plasma in piatti di sicuro effetto. Il broccolo fiolaro viene anche celebrato annualmente da una importante sagra che si svolge proprio a Creazzo nel mese di gennaio.
Nel passato i broccoli erano parte dell'alimentazione contadina e fornivano sostanze utili per chi era iperteso e nervoso. Le foglie posate nelle parti doloranti curavano alcuni dolori artritici. Dal punto di vista gastronomico i broccoli più saporiti sono quello raccolti dopo le prime gelate, quando per difendersi dal freddo la pianta concentra il contenuto in acqua nelle cellule e nei tessuti in genere delle parti verdi, aumentando la concentrazione dei sali minerali, degli zuccheri e delle sostanze aromatiche. Proprio questi gustosi broccoli utilizzeremo per l'ultima ricetta di quest'anno, da provare fra un po' di tempo, quando inizierà a far freddo sul serio: polenta, broccoli fiolari e Asiago mezzano. Per soddisfare 4 persone mondate e poi tagliate 300 grammi di broccolo fiolaro di Creazzo e fateli sbollentare in acqua salata (sbollentare significa immergerli in acqua bollente per brevissimo tempo). In una padella intanto fate rosolare in ottimo olio extravergine d'oliva vicentino uno spicchio d'aglio, meglio se in camicia. Prima che prenda colore toglietelo e mettete in padella il broccolo e lasciatelo insaporire per qualche minuto. Preparate quindi una polenta bella soda con 350 grammi di mais Marano, alla quale dovete aggiungere, una volta giunta a cottura e levata dal fuoco, 100 grammi di Asiago mezzano grattugiato e i broccoli. Mescolate energicamente in modo che gli ingredienti si amalgamino e servite ben caldo su dei piatti dove avrete preventivamente adagiato alcune lamelle di Asiago. Accompagnate il piatto con un sincero bicchiere di rosso, magari un Breganze Rosso d'annata o un Tai Rosso in versione strutturata.

Periodo di raccolta: la raccolta, che è scalare, si effettua manualmente dal mese di novembre per le varietà precoci e si protrae fino al mese di febbraio-marzo per le varietà più tardive.
Valore nutrizionale: il broccolo ha un elevato contenuto di sostanze antiossidanti e anticancerogene, ed è indicato nei soggetti affetti da ipertensione arteriosa, grazie al buon apporto di potassio. 100 grammi sviluppano 25 kcal e interessante è il contenuto in minerali: potassio, calcio, cloro, rame, fosforo e zolfo. Elevato il contenuto in fibra grezza.

“De. Co.” dei prodotti Zaia sta con i Comuni

IL GIORNALE DI VICENZA

Sabato 13 Settembre 2008

“De. Co.” dei prodotti Zaia sta con i Comuni

Doveva esserci anche lui, al battesimo del Coordinamento veneto dei Comuni che adottano la “De. Co.”, ossia la denominazione comunale inventata da Luigi Veronelli a tutela dei prodotti locali, ma Luca Zaia è rimasto bloccato a Reggio Emilia. Gli amministratori locali non l’hanno atteso invano, perché il ministro s’è fatto sentire almeno per telefono. E la novità è arrivata: «So che al ministero le De. Co. non piacciono, ma a me interessano e io vado avanti per questa strada. Uniamo le forze nella tutela dei prodotti del territorio». È un’inversione di rotta quella indicata da Zaia, perché in passato il ministero aveva criticato aspramente, con tanto di circolari dei direttori generali, l’idea delle Denominazioni Comunali. Le quali, a detta di Roma, stridono addirittura con le leggi europee.
Ma, si sa, è sempre questione di interpretazione: e Zaia ha dato la sua.
Le parole di Zaia sono state ascoltate con molto interesse dai presenti al convegno che si proponeva di fondare il “Coordinamento veneto” delle De. Co.. Organizzato dalla Provincia di Vicenza e dal consorzio turistico “Vicenza è”, rappresentato da Vladimiro Riva, al convegno erano presenti il vicepresidente della Provincia, Dino Secco, Arturo Rota, della Veronelli editore, Roberto De Donno, esperto di marketing, Fabio Molinari e Paola Gula, a nome dei Club Papillon fondati da Paolo Massobrio.
L’incontro ha fornito l’occasione per presentare il libro di De Donno “Denominazioni comunali, sviluppo locale e strumenti di marketing territoriale” e quello curato da Molinari e Gula “De. Co., la carta d’identità del sindaco. Vademecum per le denominazioni comunali”, con introduzione del ministro Zaia.
Dal canto suo, Riva ha presentato due iniziative editoriali sostenute dal suo consorzio: la mappa delle De. Co. nel Vicentino, ormai una quindicina, e il libro “De. Co. Vicenza”, edito da Terra Ferma e scritto da Marino Smiderle e Francesco Soletti.
All’incontro era presente anche il presidente della Coldiretti, Diego Meggiolaro, e l’on. Manuela Dal Lago, che ha assicurato il suo sostegno a Roma nella battaglia parlamentare.
In tutto il Veneto le “De. Co.” sono 56, così suddivise: 8 a Belluno, 15 a Vicenza, 5 a Treviso, 1 a Padova e 27 a Verona.

Comuni “De.Co.” Oggi arriva Zaia

IL GIORNALE DI VICENZA

Venerdì 12 Settembre 2008

Comuni “De.Co.” Oggi arriva Zaia

Oggi alle 17 è in programma un incontro nella sala delle fraglie del Centro congressi di Confartigianato in via Fermi in città, cui parteciperà il ministro per le politiche agricole e forestali Luca Zaia. Dopo l'introduzione del presidente di “Vicenza è” Dino Secco verranno presentate 2 nuove pubblicazioni di Roberto De Donno e Paolo Massobrio sulle De.Co., e Gian Arturo Rota ricorderà Gino Veronelli che ha inventato le Denominazioni comunali.

Da alcuni sindaci vicentini verrà poi proposta la costituzione di un comitato promotore per un Coordinamento veneto dei Comuni De.Co. Prima dell'intervento del ministro Zaia saranno presentati un manualetto sulle denominazioni comunali vicentine e una mappa di percorsi e informazioni per i turisti nei comuni De.Co. del Vicentino.

Quando il cuoco partecipa al “Festival della mente”

IL GIORNALE DI VICENZA

Domenica 31 Agosto 2008

Quando il cuoco partecipa al “Festival della mente”


Quello che tutti hanno notato è stato il cambiamento di look. Prima di tutto nei capelli. Li ha sempre portati corti, anzi, qualche anno fa sfoggiava un taglio che non avrebbe sfigurato a un marine. Adesso sono lunghi (e altrettanto le basette) con tanto di ricciolone sul collo. Quando a quarant’anni, o più esattamente a 43 quanti ne ha lui, si cambia look o ci si compra una moto, vuol dire che è mutato qualcosa di importante nella propria vita.
Cosa gli sia accaduto ai capelli Carlo Cracco l’ha spiegato recentemente in un’intervista a Pietro Cheli: tutta colpa del fatto che l’anno scorso s’è messo in proprio, ha acquistato dalla famiglia Stoppani il ristorante in cui da otto anni lavora a Milano, in via Victor Hugo. È sparito Cracco - Peck, scritto alla rovescia, in maniera leonardesca, ed è rimasto solo lui, Cracco: «È cambiata la società del ristorante e tutti mi chiedevano quali differenze ci sarebbero state. Dato che tutto restava uguale, per avere qualcosa di diverso ho deciso di far crescere i capelli».
Il cuoco vicentino, che a quindici anni lavorava con Mario Baratto e poi è diventato allievo di Gualtiero Marchesi a Milano, è da tempo ormai trapiantato nel capoluogo lombardo, dove sono talmente orgogliosi di lui da avergli assegnato l’Ambrogino d’oro, il massimo riconoscimento del Comune. Ma è diventato, per le sue capacità e anche per il suo stile sobrio, molto inglese, esattamente l’opposto di Vissani, un personaggio che attira l’attenzione.
Gira ancora in televisione il simpatico spot che ha realizzato per l’Acqua San Pellegrino: va sottolineato che lui e il suo staff hanno devoluto gli introiti in beneficenza, all’Amref. Nello spot Carlo ha coinvolto il papà Bertillo, il quale ha da poco ha compiuto 80 anni. Anche se ha due stelle Michelin, c’è qualcosa che, nella fiction pubblicitaria, rattrista Carlo. I suoi piatti non riescono a convincere il padre, che sia l’insalata russa caramellata o le tagliatelle al tuorlo d’uovo marinato: «Mio papà - spiega con la voce fuori campo mentre la camera inquadra il volto severo del padre - continua a preferire la cucina di mia madre».
È davvero così? Carlo sorride e risponde: «Perché mentire?»
In realtà il legame tra padre e figlio è assai stretto. Chi scrive ha fotografato il papà Bertillo che consegna al figlio i cespi di broccolo fiolaro di Creazzo. D’inverno, infatti, Bertillo Cracco si mette in treno e, una volta alla settimana, li porta al ristorante a Milano.
Giusto ieri Carlo Cracco è stato ospite al “Festival della mente” di Sarzana, una rassegna che allinea una quarantina di appuntamenti. Il suo è uno dei tanti nomi illustri della rassegna: da Remo Bodei a Piergiorgio Odifreddi, da Danilo Mainardi a Vittorio Sermonti, da Toni Servillo a Carlo Ginzburg.
Carlo è arrivato a Sarzana forte di una convinzione. Per essere sempre se stesso, anche in cima alle classifiche, segue tre massime: «Mai pensare di essere arrivato. Pensa che manca ancora strada. pensa che è tutta una finzione». Bravo.

Festa della trota aspettando la De.Co

IL GIORNALE DI VICENZA

Giovedì 5 Giugno 2008

Festa della trota aspettando la De.Co

 

Trote a volontà. Si svolgerà nel fine settimana a Molino di Altissimo la terza festa della trota, che aggiunge un giorno in più al consueto programma, vista la partecipazione oltre le aspettative delle scorse edizioni. Gli stand gastronomici apriranno domani alle 19 nel campo sportivo parrocchiale. Alle 22, ci sarà la musica afro con dj Jano. Si riprende sabato con la riapertura degli stand e il concerto degli Utopia, cover band Nomadi.
Domenica 8, a mezzogiorno, ci sarà invece il pranzo con antipasti, garganelli con trota salmonata affumicata, trote ai ferri, frittura di trote novelle, filetti di trota alle erbette. Alle 15.30 giochi d'acqua con intrattenimenti musicali, esibizione di pesca alla mosca da parte degli istruttori del Mosca Club Dam Valdagno. Nel pomeriggio sarà possibile la visita alle troticulture Benetti in via Valle del fiume, e Tibaldo in via Bauci. Alle 18.30 ci sarà la presentazione del progetto di De. C.O. Altissimo (denominazione comunale) per la trota, da parte del sindaco Liliana Monchelato. Alle 21 si chiuderà con l'orchestra "I nuovi d elfini " con possibilità di ballo su pedana.
Durante la tre giorni saranno presenti prodotti tipici locali, a cura della Comunità Montana Agno-Chiampo. Inoltre, tutti i ristoranti e gli agriturismo di Altissimo proporranno un menù con una portata a base di trota e sarà presente anche una portata con il formaggio di burlina della latteria di Altissimo, altro prodotto per cui è in atto l'iter di riconoscimentio De. C.O.

Commissione De.co. tutelerà il broccolo

IL GIORNALE DI VICENZA

Martedì 6 Maggio 2008

Commissione De.co. tutelerà il broccolo

È nata la commissione per la denominazione comunale d’origine di Creazzo che certificherà la provenienza di broccolo, fico, vino e olio d’oliva creatini. Già da qualche tempo il Comune, con l’obiettivo di valorizzare, e tutelare i prodotti tipici ha approvato il regolamento della De.co.
Dopo l’iter della certificazione, il sindaco ha nominato, Vladimiro Riva consigliere delegato del consorzio “Vicenza È”, Francesca Bee dell’ufficio certificazioni della federazione provinciale Coldiretti, Silvano Padovan perito agrario ed insegnante in rappresentanza dell’Istituto di genetica e sperimentazione agraria “Strampelli” di Lonigo e Claudio Meggiolaro agronomo e coltivatore del broccolo fiolaro. Nella commissione ci sarà comunque anche il sindaco.
Il primo disciplinare della commissione, con le modalità di produzione e coltivazione, sarà quello del broccolo fiolaro. «La denominazione proprio perché è una certificazione di provenienza è uno strumento importante che ci permette di tutelare i nostri prodotti tipici - spiega Cortiana -. È una garanzia anche per il consumatore finale». E.F.