Rubbio è località che sorge a 1057 metri a qualche distanza dalla strada di collegamento tra Bassano del Grappa e Asiago. Una curiosa vicenda amministrativa ha fatto sì che il territorio della frazione sia stato suddiviso tra due comuni in modo che la chiesa risulti sotto Bassano e il campanile sotto Conco.
La qual cosa ha un curioso risvolto l’8 settembre, quando a rendere onore alla Madonna Bambina, sono il vescovo di Padova, che ha giurisdizione sui Sette Comuni, e due sindaci. La ricorrenza ha anche un significato prosaico, legato alla produzione agricola che ha dato a Rubbio notorietà quanto meno tra i vicentini. È difatti il momento del sedano, protagonista di una mostra-mercato che si tiene sotto un tendone a due passi dal sagrato, con tanto di concorso per i più bei cespi infiocchettati di rosso e di stand gastronomico. La circostanza è favorevole per apprezzare la bellezza del luogo, villeggiatura di mezza montagna frequentata da chi ama la tranquillità e i valori autentici. Notevolissimo, il panorama, che spazia dal Monte Grappa, con le Pale di San Martino e il Lagorai sullo sfondo, alla laguna di Venezia, arrivando nei giorni più limpidi fino all’Istria e agli Appennini. Un quadro d’altri tempi, che tuttavia cela tra i boschi una curiosità d’arte contemporanea: le cosiddette Cave di Rubbio, dove il bassanese Toni Zarpellon si è divertito ad animare le vallette dove un tempo s’estraeva la pietra con inquietianti figure dipinte sulla roccia o delineate con rottami metallici.