Le caratteristiche geografiche e le risorse naturali del luogo dove sorge Piovene hanno da sempre favorito, unitamente all'agricoltura, lo sviluppo di alcune attività umane che hanno costituito, in alcuni momenti, un fondamentale fattore di crescita economica ed urbana.E' il caso delle cave di pietra (il Lupieri, all''nizio dell'800,ne ricorda cinque, che occupavano parecchie centinaia di persone e fornivano materiale di alta qualità) e del forno per la calce che sorse grazie alla disponibilità di pietra calcarea.
La forza motrice dell''acqua dell''Astico, pur lontano dall''abitato, favorì l'insediamento di alcuni mulini e di una cartiera (attiva per tutta la prima metà del '600)e costituì la condizione fondamentale per la scelta di Alessandro Rossi di costruire a Piovene,nel 1868,gli stabilimenti industriali per la produzione di filati. L'800 vide inoltre l'affermarsi di alcune attività produttive che sfruttavano l'abbondanza e le ottime qualità organolettiche dell'acqua della zona, come il pastificio e le birrerie.
Pastificio Summano
Il Pastificio Summano, sorto su iniziativa della ditta Barattoni, originaria di Bologna, venne a costituire tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, una straordinaria emergenza nel contesto del paesaggio agricolo, oggi urbanizzato, segnalandosi con la bella ciminiera in cotto (quella visibile oggi non è l'originale ) e la grandiosa facciata in via S.Eurosia. Cessò l'attività nel 1979.
Birreria Zanella - Farinon, (ora Summano)
Sorta nel 1873 era destinata alla fabbricazione della birra uso Baviera. Nel 1881ottenne dal re Umberto I l'insegna reale e si aggiudicò la medaglia d''ro all''sposizione universale di Torino nel 1884. Bombardata nel 1916, venne successivamente ricostruita in due corpi di fabbrica, uno destinato alla produzione (cessata nel 1958) e uno destinato alla consumazione.
Case per gli Impiegato del Lanificio Rossi
Sono le abitazioni sopravvissute alla demolizione del più importante nucleo di case riservate agli impiegati e per questo ubicate, secondo criteri gerarchici, in posizione più elevata rispetto al quartiere operaio.Furono costruite dall'arch.Caregaro Negrin,dal 1869 al 1871. Lo stesso aveva realizzato anche il grandioso complesso della villa di Gaetano Rossi e del suo parco, anch''ssi demoliti nel 1973 in occasione dell'ampliamento della filatura pettinata.
Quartiere Operaio
Il Q.re Operaio è costituito da lunghe file di case a schiera, realizzate tra il 1883 e il 1886 dalla Società anonima Cooperative, formata dal personale degli stabilimenti di Piovene Rocchette. Le abitazioni sono articolate in un piano giorno con servizio igienico ed un piano notte.
Gli Stabilimenti Rossi nn. 1 e 2
Nel 1869 venne costruito sulla riva destra dell'Astico lo stabilimento e la filatura di lana pettinata ai quali fecero seguito, nel 1871,lo stabilimento per la tessitura pettinata di Rocchette 2 (sulla sponda opposta, oggi in disuso) e nel 1886 Rocchette3 ,oggi sostituito con impianti moderni.L'edificio più antico, il n.1.progettato dall'Ing.Ernesto Stamm di Mulhouse, prevedeva l'installazione di 12000 fusi ed era la più grande filatura europea. Richiese enormi lavori di spianamento e riempimento.
entro Storico
Piazza Forziana
Sorge in prossimità di uno dei più antichi insediamenti paleoveneti della zona. Scavi eseguiti nel 1909 portarono alla luce resti di abitazioni e oggetti vari risalenti all'età del bronzo e del ferro.
Villa Piovene-Borriero
E' detta anche "MUNICIPIO VECCHIO". Sorge in corrispondenza di uno dei castelli medievali di cui resta traccia nella toponomastica. Del complesso trecentesco rimane solo una parte recentemente ristrutturata.
Lapide romana di Piazza Papiria
Questa lapide sepolcrale che Papiria Massima dedica alla madre Letilia, testimonia la presenza della famiglia Papiria proveniente dall'Africa e stabilitasi a Roma già dal IV° secolo a.c.. E' stata rinvenuta durante gli scavi della nuova torre campanaria nel 1816.
Chiesa parrocchiale di S. Stefano
Secondo il Maccà si trova memoria di questa chiesa già dal 1262. Contiene le reliquie del Beato Forziano di Strasburgo. La chiesa venne demolita, ricostruita nella forma attuale e consacrata nel 1746. All''nterno dipinti attribuiti a G.B. Maganza, al Maffei e al Balante di Thiene.
Oratorio dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia (ora detto di S. Rita)
Sulle fondamenta di un antichissimo sacello distrutto dall'inondazione del 1244, Niccolò Piovene ricostruì l'oratorio dedicato ai S.S. Vito, Modesto e Crescenzia nel XV sec. Le visite pastorali del XVII sec. lo ricordano come proprietà della famiglia Verlato
Casa Verlato
L'edificio, che risale al XVI secolo, fu fatto costruire dalla nobile famiglia Verlato e riprende la tipologia delle ville rurali venete del rinascimento. La sua facciata è infatti caratterizzata dall'ampio portico che serviva per mettere al riparo i prodotti della terra. I sei archi a tutto sesto sono sostenuti da semplici colonne tuscaniche in pietra.
Palazzino Fraccaroli
L'edificio fu fatto costruire dal Sig. Fraccaroli e dalla moglie Lucia Verlato, all'arch. Antonio Caregaro Negrin in torno alla metà dell''ottocento e non venne mai ultimato. La fantasia popolare lo ha battezzato "Castello degli Spiriti".
Oratorio di San Valentino
L'edificio risale probabilmente alla fine del XVIII sec. L'oratorio viene citato in un manoscritto dell''rchivio parrocchiale del 1807 dove viene menzionato come proprietà dei conti Thiene.
Dal sito www.comune.piovene-rocchette.vi.it