VillagaVillaga è uno dei comuni più meridionali della provincia di Vicenza. Il suo territorio si sviluppa perpendicolarmente alla Riviera Berica, la strada che collega Vicenza a Este, lungo la quale corre il canale del Bisatto, e si allunga sulla dorsale dei Colli Berici che accompagna la Val Liona. Il quadro paesaggistico è quello di una campagna aperta, disegnata dagli arativi, che presto lascia spazio al vigneto sulle prime ondulazioni e poi al bosco che ammanta il monte Tondo (m 415).

Il capoluogo Villaga si trova in posizione mediana, ma singolarmente vicino a Barbarano, il centro più cospicuo della Riviera, col quale in effetti ha avuto secolari legami amministrativi. L’antico nome del paese, ‘Viraga’, viene interpretato come un riferimento al possidente romano, tale Virius, che amministrava il territorio, a dimostrazione del suo precocissimo sviluppo agricolo. Tre sono le località dipendenti: Belvedere, in pianura, con il Castello che s’innalza su un dosso isolato offrendo vista fino a Este e Montagnana, e talora fino agli Appennini; poi, Toara, al piede della collina, che rimanda a una pietra tufacea, detta ‘toazio’, indicativa della natura vulcanica del luogo ed anche dell’intensa mineralità dei suoi vini; infine, Pozzolo, cosiddetta a motivo dei numerosi pozzi che rendono conveniente la coltura sull’altopiano sul quale sorge.

Nel capoluogo risalta la chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, che proprio per questo suggerisce un ruolo nella sua fondazione da parte dei Longobardi, tradizionalmente legati alla figura del guerriero celeste. Nella fascia di pianura risaltano alcune signorili dimore di campagna: villa Piovene a Toara, che lega il suo nome a una quotata produzione vinicola; il già citato Castello di Belvedere, indicazione corrente di villa Barbarano; villa Palma Bedeschi, in località San Silvestro, già sede di una commenda dei Cavalieri di Malta, a testimonianza della sua collocazione su un antico tracciato di pellegrinaggio. Ai margini dell’altopiano di Pozzolo, infine, in una zona di suggestive grotte carsiche, l’eremo di San Donato, oggi punto di riferimento di un sentiero naturalistico.

Il Comune di Villaga ha istituito nel 2012 il registro delle denominazioni comunali a cui iscriverà a breve due prodotti :

Il rampuzzolo de Villaga e i Bisi de Pozzolo.

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Prodotti De.Co. di Villaga

I Bisi di Pozzolo di Villaga

Ogni anno a Pozzolo di Villaga la primavera è annunciata dalla raccolta dei "BISI". I buoni piselli di Pozzolo, infatti, arrivano presto, favoriti dalla particolare composizione del suolo e da un clima ideale.

Qui, su questo grande altopiano dei Colli Berici, l’esposizione al sole e le coltivazioni su rive o terrazzi in "costiera" - sempre miti anche nelle fredde giornate d’inverno - permettono una produzione precoce e soprattutto conferiscono ai "Bisi de Pozzolo" un sapore davvero unico.

Non a caso nel passato si tenevano a maggio veri e propri mercati, con acquirenti "forestieri" che andavano poi a vendere i "Bisi" nelle città vicine, per la delizia dei palati di tanti buongustai. 

Una tradizione, quella della coltivazione dei piselli, che non è andata perduta, anzi. I buoni, e delicatissimi "Bisi de Pozzolo" rimangono il migliore condimento per le "tajadele de casa", e il caratteristico "risi e bisi" è ancor oggi...

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Il rampuzzolo de Villaga

Dalla favola dei fratelli Grimm che tutti i bambini almeno una volta si sono sentiti raccontare, ad una versione di successo nientemeno che della Barbie, ovvero la più celebre bambola al mondo.

Strano destino, quello del raperonzolo, nome latino Campanula rapunculus L., celebre grazie alla protagonista di una favola, e non sicuramente per merito della croccantezza della sua radice che nel gusto ricorda molto la dolcezza della noce e della nocciola.

Tanto per chiarire, si tratta probabilmente dell’erba spontanea più pregiata che esista in Italia, di sicuro nel Veneto, viste le cifre a cui viene venduta. Al tempo stesso però è anche una delle meno conosciute, se è vero che soltanto in poche zone - tra cui il vicentino - il consumo non è limitato a rari appassionati, ma ha una sua diffusione.

Il “rampusolo”, come viene chiamato nel Vicentino, cresce ai margini dei vicoli...

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