Montegalda si trova più o meno a metà strada tra Vicenza e Padova, nella pianura sulla sinistra del Bacchiglione, con i Colli Berici nella pittoresca veduta del tramonto. La rilevanza strategica del luogo risulta evidente fin da lontano, quando si scorge il colle isolato che sovrasta l'abitato e il castello che lo corona.
Due elementi, che si ritrovano anche nel nome del comune: la 'motta', ovvero il rialzo del terreno, e la 'warda', il posto di guardia, secondo un termine d'epoca longobarda. Il Castello, di fondazione romana e ricostruzione medievale, pur mantenendo tutti i suoi attributi guerreschi, – la cinta merlata, le quattro torri angolari e il rivellino d'ingresso con ponte levatoio, – è diventato sotto il segno della Serenissima una dimora signorile impreziosita da uno spettacolare giardino all'italiana.
Rappresentativa di tempi a noi più vicini è invece Villa Fogazzaro Roi Colbachini, circondata da un affascinante parco romantico e collegata a una grande tenuta agricola. La proprietà lega la sua storia alla famiglia dello scrittore vicentino Antonio Fogazzaro, che sul suo sfondo ambientò molte situazioni del romanzo «Piccolo mondo moderno»; in anni recenti le scuderie della villa sono state adibite a Museo Veneto delle Campane (MUVEC), promosso dalla storica fonderia Colbachini, fondata nel 1745.
Nelle immediate vicinanze, su una piccola altura, è la chiesetta di San Marco, tutt'ora sede di una piccola comunità cistercense femminile; della sua origine gotica l'edificio conserva il campanile mentre all'interno custodisce una tela del 1607, Trinità con la Vergine, San Marco e donatori, firmata da Alessandro Maganza, titolare di una celebre bottega vicentina.
Ulteriore vanto di Montegalda è la buona tavola: il Candiago, nei suoi «Itinerari gastronomici vicentini» scrive come già nella prima metà del Novecento fosse paese "noto per le locande in cui si offrono i piatti tradizionali", baccalà e spiedi di uccelli in primis, lodando dettagliatamente i vini del colle al piede del Castello.