È località d’esordio della Val Leogra, che da Schio s’innalza verso il passo di Pian delle Fugazze e il monte Pasubio. La sede comunale si trova a 260 metri di quota, ma l’impervietà del territorio risalta nelle cime prealpine che lo dominano: a nord il monte Enna (m 975) e a sud il monte Civillina (m 946).
Nel toponimo sono riassunti i caratteri salienti della vicenda storica: «belvicino» deriverebbe infatti da una voce retica riferibile a un luogo sacro presso una fonte d’acqua; «torre» starebbe poi a ricordare un presidio militare d’epoca romana e «pieve», infine, a sottolineare il ruolo della chiesa locale nella cristianizzazione della valle. Un centro rilevante, dunque, prosperato nei secoli grazie ai traffici sulla strada tra Vicenza e Trento, con tutto quel che ne è conseguito in fatto di commerci e scambi culturali tra la pianura Padana e i paesi d’Oltralpe. Quanto alla realtà alimentare, prima dell’espansione dell’industria scledense, Torrebelvicino ha condiviso le attività agropastorali degli altri comuni della valle e goduto della loro stessa fama per la produzione salumiera, associando il proprio nome alla bondola, a fronte del primato di Valli del Pasubio per la sopressa.