“Recoaro, come paesaggio, è una delle mie più belle esperienze, e questa bellezza io l’ho inseguita prodigandovi zelo e fatica”, così scrisse Friedrich Nietzsche nel 1881, lo stesso anno in cui scrisse il suo libro più celebre, «Così parlò Zarathustra».
La cittadina occupa la testata della valle dell’Agno, sullo spigolo nord-occidentale della provincia, in uno scenario che spazia dal fondovalle, tanto verde e rigoglioso da meritarsi l’appellativo di ‘conca di Smeraldo’, a una corona di montagne spettacolari, le Piccole Dolomiti, come gli alpinisti le hanno battezzate con affettuoso rispetto; è di fondazione antica e fa da ponte tra due zone d’ascendenza tedesca, l’Altopiano d’Asiago e la Lessinia. La fisionomia, invece, è quella della città termale fiorita tra Otto e Novecento, con un cammeo d’architettura moderna nella parrocchiale di Sant’Antonio Abate.