De.Co. sovracomunale costituita dai comuni di Brogliano, Cornedo, Nogarole, Trissino e Valdagno per promuovere il prodotto "Patata Monte Faldo".
Tutelare le produzioni agroalimentari legate alla storia e all’identità del territorio che appartengono al patrimonio culturale e sono ideali per promuoverne l’immagine: questo è l’obiettivo che, nel 2010, ha mosso il Comune di Trissino come capofila a riunirsi con Brogliano, Nogarole Vicentino, Valdagno e Cornedo Vicentino a creare la prima De.Co. sovra comunale in Italia.
La valorizzazione ha visto protagonista il tubero patata nelle sue varietà più tradizionali, coltivato in una parte del territorio dei cinque Comuni, ben definito per la tipologia del terreno.
Lo scopo della De.Co. sovra comunale è quello di certificare un prodotto che è coltivato, o una attività che viene svolta, in un territorio comprendente più comuni, superando il concetto del "campanilismo", ma che garantisce una quantità minima di prodotto richiesta dal mercato, viste le scarse quantità che la collina o la montagna riescono a dare e ad avere più diffusione avendo un territorio più vasto interessato.
Il primo passaggio è stato quello di definire un regolamento di istituzione delle De.Co. cosicché i comuni potessero regolamentare in materia. Tale regolamento ha previsto l’istituzione di una commissione sia per le De.Co. comunali sia sovra comunali. La commissione ha avuto il compito di approvare i relativi disciplinari di identificazione, produzione e commercializzazione dei prodotti De.Co. Il passo successivo è stato quello di redigere tale disciplinare con l’obiettivo di salvaguardare la metodologia tradizionale di coltivazione del tubero, garantendo al consumatore l’origine del prodotto e l’alta qualità nelle sue caratteristiche organolettiche. E’ stata inoltre definita l’area di produzione: per perimetrare l’area sono stati utilizzati parametri quali l’altitudine (in modo da garantire una buona escursione termica tra il giorno e la notte) e la tipologia di suoli. Il terreno deve essere di origine vulcanica, tipico della zona del Monte Faldo. Nel processo è stata coinvolta in seguito anche la filiera della distribuzione e della ristorazione, per creare un sistema di richiesta spontanea da parte della comunità locale, che garantisca una domanda stabile e remunerativa per i produttori, necessaria inoltre per programmare investimenti e aumenti di produzione.