Nella verde valle formata dal fiume Chiampo sorge il paese di San Pietro Mussolino. Il territorio comunale è prevalentemente collinare e montano. Lo compongono quattro agglomerati: La Fabbrica, Mussolino, San Pietro Nuovo e San Pietro Vecchio, un tempo lontani tra loro ed ora quasi congiunti per il sorgere di nuove abitazioni e fabbricati ad uso artigianale.
Per gli amanti di tale disciplina è presente una Pista da Trial autorizzata ed omologata dalla Federazione Motociclistica Italiana regevoli attrazioni da scoprire sono: la Contrà Dugatti, in località la Fabbrica. La sua struttura originaria risale al sec. XVII; di questa sussistono ancora la barchessa sul lato nord del cortile interno, collegata alla casa dominicale tramite un'arcata esterna, una colombara e l'ingresso a volta. Casa Ronga risale al XVIII secolo ed è circondata da un ampio recinto in muratura con l'ingresso ad arco e con belle lastre di pietra che scandiscono la facciata. La Fattoria Xompero in contrà Lore verso l'altipiano del Cappello, risale al XVIII sec. e fu eretta in pietra lastrolare. Si accede oltrepassando un arco a tutto sesto. A San Pietro Vecchio sorge un modesto capitello ornato di un crocifisso ligneo posto fra due statue di pietra risalenti al tardo Settecento raffiguranti l'"Ecce Homo" e la Madonna con il Bambino. Per secoli la piccola Chiesa di San Pietro Vecchio era stata sufficiente per la popolazione e ancora oggi domina il paese: fu accuratamente restaurata dopo un lungo periodo di abbandono ed ha una scalinata che da' accesso al sagrato. Dedicata a S. Pietro e Paolo, risale probabilmente al XIV secolo. Al suo interno si può ammirare un antico polittico di qualche ignoto artista veneto del XVI secolo, che è un vero capolavoro e che è stato recentemente restaurato. Il cimitero attiguo risale al XV sec. ma per lungo tempo rimase l'abitudine di seppellire i morti all'interno della chiesa come attestano le numerose lapidi tombali. La costruzione della Nuova Chiesa Parrocchiale di stile neoclassico ebbe inizio nel 1887 e terminò nel 1893: è ad un'unica navata, con altari laterali: in marmo bianco l'Altare Maggiore, rosa il Sacro Cuore e giallo reale S. Antonio. E' famosa per aver subito gravi rappresaglie durante la seconda guerra mondiale, ed è stata soggetto di gravi ed irreversibili danni a causa di un incendio. Il parroco Don Luigi Bevilacqua venne barbaramente assassinato. Nell'oratorio attiguo si trovano lapidi che ricordano le rappresaglie con i nomi dei trucidati, la chiesa di S. Pietro Mussolino in fiamme e S. Pietro Mussolino restaurata. Il sacrificio dei caduti è ricordato dal Monumento a loro dedicato, inaugurato nel 1965, che sorge nel bivio della strada Valciampo con la confluenza della strada per la Campanella.
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