Gallio è uno dei sette comuni dell’altopiano di Asiago, pittoresco distretto alpino che si stende a mille metri di quota tra le valli dell’Astico e del Brenta, coronato da montagne culminanti nei 2105 metri dell’Ortigara. Da Vicenza si raggiungono Thiene e Piovene Rocchette, affrontando i tornanti del Costo; poi si transita da Asiago e lungo la strada della Valgadena in breve si raggiunge il comune che ha nel nome il ricordo di un Gallicus, personaggio d’età latina,
e nello stemma un gallo, simbolo d’ascendenti germanici, come lo erano i Cimbri, insediatisi sull’altopiano nel Medioevo.
Il capoluogo (Ghèl, nella parlata locale) segna il passaggio dalle ondulazioni prative, dov’è praticato l’allevamento, ai rilievi solcati dalla valle di Campomulo, ambito delle attività forestali. La specificità del comune, tuttavia, sta nella Val Frenzela, l’impervio collegamento con Valstagna, e nel torrente che la discende fino a gettarsi nel Brenta: itinerario di antichi commerci, ma anche luogo di mulini e opifici mossi dalla forza idraulica di uno dei pochi corsi d’acqua superficiali di un altopiano carsico. A memoria di quei tempi vi sorge ancora il Santuario della Madonna del Buso, alla quale carrettieri e viandanti si raccomandavano prima della vertiginosa discesa. La felice realtà della Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, al netto di pochi sussulti, resiste per 500 anni, fino alla caduta della Repubblica di Venezia; poi verranno gli Austriaci, ma soprattutto la Grande Guerra, quando l’altopiano viene letteralmente spazzato via dai bombardamenti e i suoi abitanti dispersi. La lenta rinascita del Novecento porta con sé il seme del più recente sviluppo turistico. Il paese, all’ombra dell’aguzzo campanile, rinasce come e meglio di prima, e le contrade sparse tra i pascoli risorgono su uno sfondo nuovamente pittoresco. L’economia odierna, improntata ai tradizionali valori agroforestali, deve molto anche alla vocazione sportiva del territorio, specie in chiave invernale: lo sci alpino, sulle Melette, ma soprattutto lo sci di fondo, sugli oltre 150 chilometri di piste di Campomulo, senza dimenticare, a livello internazionale, il salto con gli sci dai trampolini del Pakstall e il pattinaggio di velocità sull’anello naturale di Busa Fonda.