Sette piatti per sette vittorie. Guadagnano in scioltezza la finale della “Prova del cuoco” i due Chemello, padre e figlio, che ieri su Raiuno hanno battuto i rivali friulani con un bel 54 per cento dei voti da casa. A che cosa corrispondano i per cento non è dato esattamente di sapere: forse 1200 voti tra sms e telefonate, in larghissima misura partiti certamente dal Vicentino. L´appello “Vota Antonio” ha dunque funzionato: la cucina berica ha trionfato anche grazie ai telespettatori. E di certo hanno fatto presa sulla produzione Rai questi due chef di tradizione familiare - la loro trattoria di Sandrigo vanta 65 anni di attività - che andranno a scontrarsi in finale giovedì 24 maggio proprio con un altro duo, stavolta ligure, di madre e figlia, di diritto in finale per l´elevato gradimento in precedenti puntate. Combinazioni studiate? Caso? Fatto sta che i tagliolini agli avanotti e la bondola di Torrebelvicino hanno colpito più della carne all´uccelletta e degli gnocchi al formaggio di capra proposti da Daniele e Wilma Cortiula di Tolmezzo, che hanno rappresentato il Friuli. Negli studi sulla Nomentana la macchina della “Prova del cuoco” s´accende alle 10, con l´apertura-porte alle casalinghe e pensionate che trascorrono lì la mattina come pubblico a rotazione.
E nei corridoi - incredibile - il gruppo vicentino incontra altri vicentini: è Giorgio Rossi, presidente provinciale delle Pro loco, con Regina nera, Re Bianco e ambasciatore della Partita a scacchi di Marostica. «Che ci fate qui?»: sono ospiti della trasmissione delle 11, “Occhio alla spesa” dove si parla di prodotti regionali e Pro loco. Antonio Chemello al volo consegna loro un contenitore col bacalà alla vicentina da promuovere in trasmissione. Dai due valigioni rossi spuntano le materie prime da usare in diretta alla “Prova del cuoco”: si sono portati tutto, perfino il cumino, i porri, la stagnola per cuocere a bagnomaria. In studio Paola Franco, presidente del coordinamento De.Co. vicentine, aiuta ad allestire verdure e dolci. Fausto Fabbris della Confraternita del Bacalà pettina la barba e indossa la mantella e viene scelto per scortare la conduttrice Antonella Clerici al suo ingresso, insieme ad un figurante in costume carnico. Tre, due, uno: la Clerici si materializza a 5 minuti dalla diretta, ovazioni, le signore si sbracciano per salutarla, ma al comando dei tecnici tutti zitti, poi tutti in piedi, poi si applaude.
Mezzogiorno in punto. Il programma decolla dalla gara de “Il campanile” che dura meno di 20 minuti: Chemello contro Cortiula, sportivamente. Bolle l´acqua, frigge l´olio. C´è il tempo di decantare i prodotti locali, di nominare fagioli di Posina e la bondola di Torrebelvicino, sulla quale Franco Martinetti, raffinato enogastronomo piemontese a fianco della conduttrice, corregge gli accenti: «Bondòla, Antonio, bondòla». Siparietto sulla torta dal nome vietato. La Clerici finge di non capire. Il duo Chemello chiama simpatia, il giovane Marco rivela fermezza e inventiva: al coro di sostegno si unisce anche Roberto Ciambetti, assessore regionale veneto, catapultatosi con la mantella della Confraternita a sostegno dei compaesani.
Il verdetto premia i vicentini. Pubblicità. Si viene spediti fuori, insieme alle vettovaglie, perchè lo spettacolo deve continuare. «E dire che avevamo cominciato per scherzo. Non ci crediamo ancora ...Grazie a tutti - mandano a dire Antonio e Marco - E adesso arriverà la parte più difficile».
Chiamano a Vicenza l´amico chef Mario Baratto: è già consulto per le prossime ricette.
Fonte Il Giornale di Vicenza, 18 maggio 2012