La novità dell'anno, per Malo, si chiama Norcineria Maladense.
Una sorta di "DOP from Malo", ovvero una denominazione di origine protetta che sarà giuridicamente garantita a quei prodotti le cui peculiarità dipenderanno esclusivamente dal "savoir faire" maladense. Salumeria prima di tutto, ma c'è già l'idea di estendere il riconoscimento anche ad altri tipi di prodotto.
È stato un allevatore di suini, Antonio Pizzolato, ad avanzare la proposta alla giunta, la quale, con una delibera, ha proclamato il paese organismo di gestione della denominazione "Norcineria Maladense".
Le finalità sono molteplici: mantenere e sviluppare alcune produzioni tradizionali del territorio, fornire agli imprenditori agricoli locali opportunità di sviluppo economico, rendere riconoscibile il prodotto al consumatore.
Allevatori, trasformatori, macellerie, punti vendita commerciali, artigiani e operatori della ristorazione si troveranno uniti nell'ossequioso rispetto delle norme che regoleranno l'allevamento, la macellazione, la lavorazione e la distribuzione dell'insaccato al quale verrà rilasciato il marchio "Norcineria Maladense".
Sono 13 gli articoli del disciplinare che regolerà la produzione e la commercializzazione con lo scopo di "valorizzare il patrimonio agro-alimentare della zona, consolidare la coltura territoriale, rafforzare l'identità locale".
Con alle spalle un Osservatorio comunale e una commissione nominata dal sindaco Antonio Antoniazzi, il Comune si impegnerà a sostenere la richiesta di registrazione ufficiale al Ministero delle politiche agricole e alla Regione. Ovviamente il prodotto, per rientrare nella categoria, deve possedere caratteristiche di interesse naturale, artigianale, culturale e pubblico che meritino la protezione e la tutela da parte del nuovo organismo; saranno esperti e operatori del settore a esaminare e considerare approvata o meno l'iscrizione di un prodotto locale nel registro De.Co.
L'Amministrazione, inoltre, si impegna in un'indagine conoscitiva alla ricerca di fonti storiche di particolare intereresse e attendibilità.
Fonte Il Giornale di Vicenza, 5 agosto 2011