L´insolita proposta arriva dai giovani di “100% Asigliano”
Da due anni ormai il radicchio rosso di Asigliano viene presentato con successo al Salone del Gusto di Torino. È conosciuto anche nel comune tedesco di Abensberg, gemellato con Lonigo, e può vantare di avere come sede della tradizionale festa un palazzetto dello sport che qualcuno ha già ribattezzato “Palaradicchio”. E se soltanto un anno fa si festeggiava il riconoscimento della De.co. (denominazione comunale), recentemente Asigliano ha stupito nuovamente i buongustai proponendo la birra al radicchio rosso. “La Rossa Vicentina”, così si chiama la bevanda, è nata da un´idea dei giovani dell´associazione “100% Asigliano”, che ha gestito l´ultima festa, e di Gabriele Tonon del birrificio “San Gabriel” di Treviso.
«La nostra produzione iniziò in un´antica villa, a Busco di Ponte di Piave, proprio a ridosso dell´antica abbazia benedettina dove già ! nel medioevo si preparavano delle bevande medicate, tra le quali anche la birra», racconta l´imprenditore, e proprio in un manoscritto avrebbero trovato tracce di un´antica ricetta della birra aromatizzata alla cicoria; e il radicchio è appunto una varietà di cicoria. «Quello di Asigliano è perfetto - sottolinea Tonon - perché dona a questa birra, da abbinare con carne di maiale o pesce, un potere sgrassante in grado di ripulire il palato».
Ora la strada da intraprendere è quella della cooperazione per sostenere da un lato gli agricoltori e dall´altro promuovere il prodotto affinché sia conosciuto ovunque, ma soprattutto possa raggiungere le tavole dei consumatori. «Dobbiamo lottare per questo - ha ribadito Germaine Barreto, direttore di “Made in Vicenza” - Noi possiamo aiutare a far conoscere le qualità del radicchio oltre i confini locali, nel territorio nazionale ed estero, ma i primi a dover credere nel prodotto di nicchia ! devono essere i produttori. Sarebbe davvero un peccato se perd! essimo un ortaggio così versatile in un momento in cui il comparto enogastronomico è uno dei pochi a reggere alla crisi».
Durante l´ultima festa, si è parlato dell´ipotesi di un consorzio che valichi i confini comunali e metta assieme i produttori di tutti gli ortaggi tipici locali, in particolare la cipolla e la patata; ma anche di un´organizzazione che coordini i produttori per offrire il radicchio di Asigliano ai consumatori fuori provincia.S.Z.
«La nostra produzione iniziò in un´antica villa, a Busco di Ponte di Piave, proprio a ridosso dell´antica abbazia benedettina dove già ! nel medioevo si preparavano delle bevande medicate, tra le quali anche la birra», racconta l´imprenditore, e proprio in un manoscritto avrebbero trovato tracce di un´antica ricetta della birra aromatizzata alla cicoria; e il radicchio è appunto una varietà di cicoria. «Quello di Asigliano è perfetto - sottolinea Tonon - perché dona a questa birra, da abbinare con carne di maiale o pesce, un potere sgrassante in grado di ripulire il palato».
Ora la strada da intraprendere è quella della cooperazione per sostenere da un lato gli agricoltori e dall´altro promuovere il prodotto affinché sia conosciuto ovunque, ma soprattutto possa raggiungere le tavole dei consumatori. «Dobbiamo lottare per questo - ha ribadito Germaine Barreto, direttore di “Made in Vicenza” - Noi possiamo aiutare a far conoscere le qualità del radicchio oltre i confini locali, nel territorio nazionale ed estero, ma i primi a dover credere nel prodotto di nicchia ! devono essere i produttori. Sarebbe davvero un peccato se perd! essimo un ortaggio così versatile in un momento in cui il comparto enogastronomico è uno dei pochi a reggere alla crisi».
Durante l´ultima festa, si è parlato dell´ipotesi di un consorzio che valichi i confini comunali e metta assieme i produttori di tutti gli ortaggi tipici locali, in particolare la cipolla e la patata; ma anche di un´organizzazione che coordini i produttori per offrire il radicchio di Asigliano ai consumatori fuori provincia.S.Z.