IL GIORNALE DI VICENZA
Venerdì 5 Marzo 2004
La patata mette il bollino
Le patate di Rotzo si avviano a diventare ancora più preziose. Il Comune, con una delibera consiliare del 27 febbraio, ha deciso di adottare per il prestigioso tubero la De.c.o., denominazione comunale di origine, approvando a tal fine un apposito regolamento.
Questo marchio, lanciato qualche anno fa dal famoso enogastronomo Luigi Veronelli e al quale aveva aderito anche l’Anci, associazione nazionale dei comuni italiani, lega in modo ancora più stretto il prodotto al territorio in cui viene coltivato, garantendone la qualità e la tracciabilità, e impegna il Comune a valorizzarlo.
Sono molti i paesi italiani, anche del Vicentino, che hanno adottato questo strumento, soprattutto per tutelare prodotti tipici che non hanno ancora ricevuto una delle certificazioni tra quelle più conosciute, come la denominazione di origine protetta o l'indicazione geografica tipica.
Lo stesso Veronelli, una vol ta saputo che anche Rotzo stava per prendere questa decisione, ha comunicato per iscritto al sindaco Edoardo Sartori il suo compiacimento, venato di una personale preoccupazione che però sa di buon augurio: «Se Rotzo darà la De.c.o. alle sue patate - si legge nella lettera - mi sarà più difficile trovarle. In ogni paese che ha dato ai suoi prodotti la De.c.o. si è verificata una richiesta eccezionale».
Il regolamento approvato in consiglio a Rotzo, composto di dodici articoli, non cita espressamente alcuna coltura specifica, mantenendo aperta per il futuro la possibilità di applicare evetualmente il marchio anche ad altri prodotti; ma senza dubbio il primo a essere iscritto nel registro De.c.o. del Comune sarà la patata. L’ente comunale si impegna ad assumere le iniziative idonee a sostenere non solo il prodotto agro-alimentare, ma anche tutto ciò che ci gira intorno: sagre e manifestazioni, confezionamento, ricerca storica e indagini conoscitive sul prodotto stesso.
D’altro canto la frequentatissima Festa della Patata che si svolge la prima domenica di settembre e le numerose pubblicazioni dedicate a questa prelibatezza della famiglia delle solanacee, hanno fatto già da battistrada a ulteriori forme di promozione. Il Comune si farà carico altresì di perorare, per i prodotti in questione, le richieste di riconoscimento di altre forme di certificazione (dop, doc, ecc.). In attesa del raccolto di questa estate, e con la speranza che basti a soddisfare le richieste.