TONEZZA DEL CIMONE.
Sono state 750 piante di cappucci tarpi a far ripartire la tradizione
Piante di cappucci tarpi. G.M.F.
L´hanno voluto chiamare “Festa del bisele" l´appuntamento gastronomico che vede assieme, come organizzatori, il Comune, l´Associazione Giovani, gli Alpini e i Fanti, impegnati a far riscoprire le antiche tradizioni.
“Bisele" è l´antico nome del “piccolo orto" casalingo, dove i tonezzani erano soliti coltivare prodotti che arricchivano una povera economia montana in cui il maiale costituiva una ricca dispensa anche in tempi di magra, la patata era regina della tavola nei suoi molteplici usi, e i frutti orticoli fornivano quell´apporto di gusto e di alimenti necessari alla salute. È così che, con la “Prima Festa del bisele", si vuole ripercorrere la strada della gastronomia casalinga, di contrada o paesana, che trova la sua origine nella riscoperta della “patòna", penuto una leccornia col suo impasto di patate e sossoli, cotto e, infine, arrostito. Già il Consiglio comunale aveva attribuito alla stessa patòna la denominazione de.co. Cosa che si vuole ripetere ora per il cavolo cappuccio.
«L´idea - spiega Gianpietro Fontana, agricoltore - è nata dal sindaco, Amerigo Dalla Via. Già in vista della festa, a primavera sono state piantate 750 piante di cappucci tarpi, che sono cresciuti bene, favoriti dal clima e dall´altitudine, che li hanno preservati dal caldo eccessivo, dalle malattie e dagli attacchi dei parassiti. Prodotti che sono stati raccolti con la prima neve. Ora penteranno dei saporiti crauti, davvero speciali».
Per i buongustai, l´appuntamento della festa è per domani negli ampi locali a pianterreno del Centro Congressi. Alle 12 ci sarà l´intrattenimento corale col coro “Azzurri Monti", diretto da Armando Colombo, e quello musicale con i “Vivo Forte" e il tributo ai Nomadi. Poi il via alle degustazioni. Il menu prevede patòna brustolà, crauti,cotechino, sopressa e formaggi di malga
G.M.F.
@ Il Giornale di Vicenza 4/1/2013