Il mais Marano vola ma a terra mancano gli agricoltori.
La richiesta di farina gialla De.co prodotta dal Consorzio di tutela è quasi raddoppiata negli ultimi anni, complice anche la vendita online e trasmissioni come Geo&Geo che ne hanno aumentato al visibilità. Le scorte di quest´anno sono infatti andate a ruba in pochi mesi: da settembre a dicembre sono stati venduti 300 quintali di farina.
Un risultato sorprendente, che se da un lato decreta il successo del prodotto, dall´altro ha di fatto svuotato i magazzini del Consorzio che ora vuole correre ai ripari per non ritrovarsi nella stessa situazione la prossima stagione.
Ecco allora l´idea: cercare cittadini e proprietari di terreni posizionati nella fascia dell´Alta Pedemontana vicentina disposti a coltivare i loro campi per aumentare la produzione di farina e salvaguardare così questa varietà tipica di mais selezionata in paese ben 123 anni fa.
«Anche senza esperienza - ci tiene subito a precisare Alfonso Zambon, presidente del Consorzio Mais Marano - a noi basta la buona volontà dei cittadini, cui forniremo la semente e insegneremo come coltivare la terra. Abbiamo bisogno dell´aiuto di tutti per portare avanti il progetto di tutela di questo prodotto tipico della nostra zona, che sta riscuotendo un notevole successo in tutta Italia. Per riuscire a soddisfare la richiesta, che continua ad aumentare anche grazie alla vendita online, dovremmo poter contare su altri 300 quintali di farina all´anno e per farlo sono necessari come minimo altri cinque ettari di campi coltivati a mais».
I terreni devono essere localizzati nella fascia alta della Pedemontana vicentina, che va da Valdagno fino a Rosà, l´unica in grado di conferire alla farina le particolari qualità organolettiche e gustative che la rendono così speciale. Dopo il raccolto, sarà il Consorzio di tutela a essiccare e macinare la granella per trasformarla in farina che poi verrà commercializzata dalla Cooperativa Mais Marano.
«Chi è interessato si faccia avanti senza paura - conclude Zambon - perché ci penseremo noi a farlo diventare un bravo coltivatore. È un progetto che non solo farà ritornare alla vita i numerosi campi incolti che si estendono sull´area Pedemontana, ma offrirà ai proprietari dei terreni un´opportunità di lavoro concreta, da affiancare ad altre attività: ogni quintale di granella secca, che rende circa 70 chili di farina, è pagato fino a 50 euro».
Fonte Il Giornale di Vicenza, 10 febbraio 2013