IL GIORNALE DI VICENZA
Sabato 16 Maggio 2009
IL PRODOTTO TIPICO. QUELLI DI LUMIGNANO, PARTICOLARMENTE DOLCI E TENERI, SONO UNA PRIMIZIA DI STAGIONE
Piselli, con le fettuccine o con i “risi” e il foie gras
E ora sono valorizzati con l’attribuzione della “Denominazione Comunale”
“La qualità dei piselli quest’anno è davvero alta”. Parola di Daniele Capraro, coltivatore di piselli a Lumignano insieme ai fratelli Giuseppe e Francesco. Peccato però che le abbondanti piogge, cadute oltre tutto in tempi sbagliati, abbiamo ridotto del 30-40% la produzione. “Il raccolto sarà di circa 30 quintali - continua Capraro - e non sappiamo come far fronte alla grande e continua richiesta che ci arriva da ristoratori, fruttivendoli, privati”. I bisi di Lumignano, che da quindici giorni appena hanno ricevuto il riconoscimento De.Co., sono famosi e ricercati per la loro dolcezza e precocità, contendendo ai “cugini” di Borso del Grappa l’onore di apparire un tempo sulla tavola del Doge in occasione della festa di San Marco, il 25 aprile. La tradizione di questo ortaggio si perde nel Medioevo, quando attorno all’anno Mille dei monaci benedettini si insediarono a Lumignano nell’Eremo di San Cassiano. Non a caso la tradizionale “Sagra dei bisi” nacque come festa patronale in onore di san Maiolo, abate dell’abbazia di Cluny dal 954 al 994. Di questi particolari piselli che, come dice Daniele Capraro, “sono gemme di primavera”, il punto di riferimento è la varietà “Piccolo Provenzale” dalla quale poi si dipartono tutti gli altri ceppi. Come quella “Espresso Gustosa” o la “Principe Umberto” e la “Serpentino”, che compongono la maggior parte delle coltivazioni lumignanesi. Roberto Berno, titolare della trattoria “Al Sole” di Castegnero e presidente dell’associazione “Le Buone Tavole dei Berici” sostiene la cucina di tradizione: “I “risi e bisi” valorizzano i piselli in questo risotto molto all’onda, direi quasi una minestra un po’ asciutta”. Vi aggiunge una scaloppa di foie gras,! appena scottata. “Le fettuccine, rigorosamente fatte in casa - ricorda Berno - vengono condite da un intingolo dove piselli, scalogno e un po’ di olio e burro, vengono tutti messi a freddo, per garantire una migliore resa della materia prima la cui dote maggiore dev’essere la freschezza.”