A Lonigo esistono quattro prodotti DeCo, vale a dire specialità gastronomiche a "Denominazione di origine comunale". Ora una commissione di esperti ha definito i termini per la produzione di queste specialità.
Lo spunto di partenza dell´iniziativa, che ha trovato ampio seguito in tutta Italia, viene da Luigi Veronelli, lo studioso di vini e di cibi che ha voluto tutelare quelli che lui definisce «i giacimenti gastronomici d´Italia, facenti parte di un patrimonio storico e civile che affonda le sue radici nella stessa antichità umana».
Il Consiglio comunale leoniceno ha approvato qualche tempo fa un regolamento per l´istituzione delle DeCo e individuato le prime specialità che possono fregiarsi di questo marchio. Sono: il riso, il mandorlato, la sopressa e il pisello nano.
«Successivamente - spiega l´assessore alle attività economiche Roberto Nisticò - abbiamo formato una commissione di esperti per codificare le modalità di produzione dei vari articoli. Del gruppo di lavoro hanno fatto parte il tecnico della ristorazione Fabio Rossetto, l´agronomo Silvano Padovan, alcuni produttori affiliati alla Coldiretti e gli esperti del Circolo enologico leoniceno. La giunta comunale ha poi approvato il marchio identificativo dei prodotti DeCo leoniceni, che potrà essere riprodotto sulle confezioni di vendita».
I disciplinari dei quattro alimenti contengono molte indicazioni tecniche e qualche curiosità. Per quanto riguarda il riso, si apprende che la sua coltivazione risale al 1500, quando i Pisani bonificarono le terre attorno a Bagnolo sfruttando l´abbondanza d´acqua per ottenere ottimi raccolti. Il mandorlato di Lonigo affonda le sue radici ancora più in profondità nel tempo, addirittura in epoca medioevale. La prima produzione industriale, avviata alla metà del diciannovesimo secolo, ridusse i costi e portò il croccante impasto di albume e mandorle alla portata di tutti i leoniceni. Il salume fa parte del rito contadino che a ogni inverno sacrifica il maiale ingrassato per un anno nel retro della fattoria. Oltre alla sopressa, sono iscritti alla DeCo anche il "musetto" e la "moretta", prelibatezze che confermano l´antico detto secondo cui del maiale, non si butta via niente.
Il pisello nano di Monticello è una perla del versante sud dei Berici. Piccolo, tenero e dolcissimo si sposa felicemente con le fettuccine ("asagne", in dialetto) per formare un piatto che, partendo dalle tavole più povere, è entrato a pieno diritto nell´olimpo dei gourmet.
Il debutto dei prodotti DeCo leoniceni è avvenuto con la fiera di marzo. A fine maggio ci sarà una seconda puntata con una "Festa di Primavera" che porterà in piazza le specialità più famose della cucina locale.
Fonte Il Giornale di Vicenza, 10 maggio 2012