La rinascita del rampussolo protagonista dei Colli Berici
A Villaga, paese dei Colli Berici che ne fatto la sua bandiera, al punto da dedicargli una “De.Co.” è stata organizzata una rassegna
gastronomica tutta dedicata al rampussolo, o raperonzolo, come è chiamato in italiano. Comune, Provincia, Pro Loco
e i ristoratori della Confcommercio hanno organizzato sei appuntamenti, che si inaugurano venerdì 18 alla trattoria Gemma dei
Berici “alle Cave”a di Pozzolo di Villaga. Quelli successivi si terranno venerdì 25 gennaio alla pizzeria prattoria “
all´Alpino”, il 1° febbraio al “Barbagianni”, l´8 febbraio alla “Trattoria Berica”, il 15 febbraio alla “Trattoria tipica Valleverde” e
infine il 22 febbraio alla “Trattoria Sabrina”. Per ogni serata i singoli ristoranti propongono un diverso menu, che ha sempre comunque come piatto forte la tradizionale
insalata di rampussoli condita con lardo e aceto. La cr! eatività dei cuochi di Villaga permetterà di assaggiare questo prodotto
in tante altre varianti: dalla zuppa di rampussoli e orzo perlato agli gnocchetti di ricotta e rampussoli con crema d´asparagi
bianchi e pancetta; dalle frittelle di Parmigiano con l´anima di rampussoli al risotto con rampussoli e capesante; dalla
lingua lessa con rampussolo pastellato alle varianti di pizze a base di ranpussolo. C´è anche chi propone questo ortaggio nel dessert: in versione croccante ad accompagnare un gelato alla nocciola, o come
ingrediente di una “treccia dorata”. A Villaga sono molto orgogliosi di questa verdura, che cresce spesso selvatica
(ed è difficile da trovare) perché i Colli Berici sono un suo habitat naturale. Il motivo c´è: le radici assorbono i sali dal terreno ricco
di rocce e minerali. Il rampussolo rivela così più gusto e croccantezza. Un classico è anche l´abbinamento con la sopressa calda
o il salame scot! tato. Il rampussolo è un assaggio di tradizione che sca! va nella memoria collettiva: «Non a caso - spiega
Eugenio Gonzato, sindaco di Villaga - abbiamo in questi ultimi anni lavorato per tutelarlo, arrivando a stilare un disciplinare
di produzione protetto dalla “De.Co”, a suggellare un legame imprescindibile con il territorio». «E i cuochi - spiega invece Ernesto
Boschiero, segretario dell´associazione provinciale Ristoratori di Confcommercio Vicenza - si sono impegnati in un lavoro di
Primo appuntamento annuale per le de.co. vicentine.
E’ il momento di una presentazione che i "coghi veneti" guidati da Maurizio Nori, con la collaborazione del Comune di Montorso, di Enzo “Penacio ” Gianello e di Diego Meggiolaro, hanno voluto organizzare venerdì 4 e sabato 5 gennaio presso la struttura “Il Fiero” in Campo Marzo a Vicenza. L’occasione è data dalla possibilità di conoscere come si producono le composte, per le quali il Comune di Montorso ha deliberato la Denominazione Comunale ancora nel 2006, come ha precisato l’assessore Tonello.
In pratica si tratta di far conoscere l’antica tradizione cimbra per la conservazione delle verze durante l’inverno, grazie a quattro appuntamenti in programma tra venerdì e sabato: venerdì 4 alle 10.30 e sabato 5 alle 11.0, alle 14.30 e alle 16.30 si potrà infatti assistere all’ "inseminazione" delle verze che dopo 40 giorni “nasceranno" come composte.
Nori e il suo gruppo di cuochi preparerà in Campo Marzo la prima fase di preparazione delle composte, utilizzando quelle foglie di verze che hanno già subito la prima gelata , che vengono sbollentate in acqua e “graspia” e poi conservate in un mastello di legno secondo un preciso procedimento. Dopo quaranta giorni se ne potrà ricavare un gradevole prodotto dall’inconfondibile gusto acidulo.
Diego Meggiolaro ha sottolineato come la verza, così come broccolo e radicchio, siano verdure di stagione ottime per la preparazione di piatti succulenti.
Lo chef ”Penacio”, molto legato ai piatti tipici della tradizione, ha illustrato alcune ricette mentre il presidente di Vicenza è Dino Seccoha voluto significare il ruolo delle Denominazioni Comunali nella valorizzazione del territorio.
L’ appuntamento è quindi a Vicenza per venerdì 4 alle 10.30 e per sabato 5 alle 10.30, 11.00. e 16.30 presso la struttura “Il Fiero” in Campo Marzo dove verrà allestito uno stand gastronomico aperto a tutti con assaggi di piatti a base di verze a cui verrà abbinato il vino Durello.
Tra circa quaranta giorni, il 10 febbraio, sarà poi possibile degustare le composte a Montorso presso il Palatenda.
Giovedì 3 gennaio 2013 alle ore11.00 in via E. Montale, 27 – presso la sala riunioni al 2° piano
saremmo onorati di poter contare sulla Sua gradita presenza alla conferenza stampa di presentazione di un evento
di dimostrazione dell’antico metodo di preparazione delle composte De.Co. di Montorso in programma il 4 e 5 gennaio in Campo Marzo a Vicenza.
Con me interverranno Diego Meggiolaro, l’assessore del comune di Montorso Antonio Tonello, lo chef Enzo”Penacio” ed una rappresentanza de “i Coghi Veneti”.
Le api nomadi fanno cambiare il regolamento per la denominazione comunale del miele. Accade anche questo a Chiampo, dove il Comune si sta impegnando per l´attivazione di un nuovo prodotto De.Co., dopo la ciliegia Durona e la “cincionela co la rava". Si tratta di un miele di eccellenza, in barba all´inquinamento atmosferico, testimoniato già da riconoscimenti a livello regionale e nazionale.
Sono tante, infatti, le arnie presenti sul territorio. Senza contare la presenza di apicoltori che portano le proprie, perfino dal Trentino perché, si dice, le condizioni ambientali della valle sono particolari e le fioriture sono ricche.
L´idea di creare il miele De.Co,, dando la possibilità al centinaio circa di produttori di farsi conoscere meglio, è stata dell´assessore alle attività produttive Francesco Fochesato. «In vallata ci sono tanti apicoltori e il nostro miele ha guadagnato degli importanti podi in concorsi nazionali - spiega Fochesato -. Da lì è partito l´iter per la valorizzazione e la tutela di un prodotto che possa essere facilmente riconosciuto dal cliente, con il suo marchio e il suo vasetto».
Il gruppo di lavoro per la certificazione De.Co. ha così studiato un vasetto particolare e un´originale etichetta. Ma a complicare le cose ci hanno pensato le api, che sono insetti nomadi. Nei loro voli per bottinare centinaia di fiori ogni giorno, sconfinano spesso e volentieri in territori di altri comuni, infischiandosene dei confini dell´uomo e della denominazione comunale. Una singola ape può visitare mediamente 700 fiori al giorno, cifra che se moltiplicata per le 20.000 api bottinatrici in un alveare, si traduce in 14 milioni di fiori bottinati da un alveare al giorno in un raggio di 3-4 chilometri. Tenuto conto di questo aspetto, il consiglio comunale ha modificato il disciplinare virando su una Denominazione intercomunale, cui sono chiamati a partecipare sette comuni da Montebello Vicentino a Crespadoro.
Ogni paese avrà un suo timbro specifico per certificare la provenienza del produttore, ma il marchio sull´etichetta sarà uguale per tutti per tutti e citerà la denominazione “miele Valchiampo". Così le api potranno sciamare liberamente senza violare i severi regolamenti De.Co..
Sembra ieri ma sono passati tredici anni da quando Creazzo organizzò la prima edizione della Sagra del Broccolo Fiolaro, iniziativa che ha dato vita ad un percorso che dimostra di avere significativi risvolti di carattere economico oltre che identificativi per la popolazione del comune di Creazzo.
Per il broccolo fiolaro, nel 2003, si è mosso anche Gino Veronelli, padre delle deco, venuto nel comune per conoscere il prodotto tipico del territorio e per valorizzare questo prodotto tipico attraverso la denominazione comunale, dato che proprio Creazzo fu uno dei primi ad approvare la delibera per la De.Co.
Una storia lunga tredici anni che ha visto giornali e televisioni a livello nazionale interessati alla produzione e alle manifestazioni, dalla sagra annuale alla rassegna proposta dai ristoratori, alla nuova cooperativa di produttori di broccolo fiolaro de.co.