TRISSINO/2. Il Consiglio ha dato il via libera al nuovo regolamento
Riconoscimento per la qualità della “Monte Faldo” . Coinvolti Valdagno, Cornedo, Brogliano, Nogarole
“Patata Monte Faldo": l'Amministrazione comunale di Trissino ha deciso di istituire la DeCo (Denominazione Comunale) e la DeCo sovracomunale con il suo regolamento, che identifica e disciplina la produzione e la commercializzazione del prodotto.
Un tubero pregiato, protagonista indiscusso della “Sagra del Gnoco” che solo nell'edizione 2010 ha visto la presenza, nella frazione di Selva, di 25 mila persone.
Si tratta di un vero e proprio volano, per il traguardo raggiunto con il riconoscimento di qualità dei prodotti alimentari territoriali. L'ufficializzazione è avvenuta in assemblea consiliare.
RICONOSCIMENTO. «Trissino è il primo paese in Italia che adotta la DeCo sovracomunale che comprende anche Nogarole, Brogliano, Cornedo e Valdagno -ha spiegato l'assessore alle attività produttive, Camilla Rubega-. Anche queste Amministrazioni approveranno il documento in Consiglio comunale. È stato un iter piuttosto elaborato. La DeCo è un riconoscimento importante per un prodotto che non autoctono, ma che ha acquisito qualità organolettiche importanti e uniche, grazie alle caratteristiche del terreno e del clima della zona di produzione. Le varietà coltivate nell'area del Monte Faldo sono quelle tradizionali come Bintje, Kennebec, Desirèe, Monalisa, Kuroda, Vivaldi e Cornetta (“Ovi de galo"). Questo tipo di patata è prodotta da aziende a conduzione famigliare e da numerosi hobbisti». Il cocktail geologico, il clima d'altitudine tra 120 e 800 metri e le correnti di aria fresca, che scendono dalle Piccole Dolomiti, garantiscono un'ottima escursione termica ideale per la patata, tale da renderla di un inconfondibile sapore al palato.
NOVITÀ. Un successo nel successo: «La “Patata Monte Faldo" -ha aggiunto l'assessore- sarà fra i prodotti DeCo, che la Provincia di Vicenza presenterà all'Expo 2015. Con la DeCo miraamo a valorizzare le risorse del territorio ed a salvaguardare le peculiarità produttive locali. Inoltre, rappresenta un efficace strumento di promozione dell'immagine del Comune, da cui possono derivare importanti occasioni di marketing». DeCo approvata all'unanimità dalla maggioranza (Progetto Trissino-Lega Nord) e dalla minoranza (Trissino per la libertà e Cambiare a Trissino). Il riconoscimento inserisce a pieno titolo Trissino nel circuito agroalimentare veneto, con il lavoro del comitato “esta del gnoco", presieduto da Vittorino Rasia. «Un tavolo di lavoro permanente con la Regione Veneto, per fare quegli interventi assolutamente necessari e immediati, per fare vivere il paese».
Questa, in sintesi, è la proposta lanciata dagli albergatori recoaresi che fanno sentire la loro voce, grazie a Paolo Asnicar che si inserisce nel dibattito tra Fonti e turismo che da qualche tempo sta tenendo banco a Recoaro Terme e in tutta la Valle dell'Agno.
«Siamo molto preoccupati -spiega-, poichè negli ultimi anni le presenze nella nostra località si sono dimezzate. Il futuro è incerto per le nostre attività. Lavoriamo a prezzi bassissimi, con margini di guadagno molto ridotti per le nostre aziende che rischiano la chiusura a ogni stagione».
Tutto questo, secondo gli albergatori, perché la situazione di degrado ambientale e strutturale presente alle Terme Spa Recoaro «vanifica tutti gli sforzi promozionali per la ricerca e l'acquisizione di nuovi clienti. Questo fa diventare il prodotto Terme di Recoaro un prodotto a perdere. Significa che per quanto noi imprenditori investiamo nelle nostre strutture e nella promozione, è vanificato dalla percezione del prodotto “vecchio" offerto alle Terme, trovandosi il turista in un ambiente degradato e in abbandono».
La preoccupazione maggiore è relativa al fatto che, ormai, ci si trova «alla vigilia di una nuova stagione termale che -stando ad Asnicar- si annuncia peggiore dell'ultima, viste le sempre maggiori ristrettezze economiche derivanti dalla crisi. Dobbiamo definire una strategia d'interventi che possa darci ancora la speranza di restare in questa valle a lavorare e vivere».
Il presidente Asnicar precisa che, a questo punto, «non resteremo a guardare, ma che attueremo tutte le iniziative possibili per denunciare l'abbandono da parte della Regione, che nominando gli amministratori non ha mai tenuto in considerazione le proposte delle categorie economiche per una gestione delle Terme».
Un tubero pregiato, protagonista indiscusso della “Sagra del Gnoco” che solo nell'edizione 2010 ha visto la presenza, nella frazione di Selva, di 25 mila persone.
Si tratta di un vero e proprio volano, per il traguardo raggiunto con il riconoscimento di qualità dei prodotti alimentari territoriali. L'ufficializzazione è avvenuta in assemblea consiliare.
RICONOSCIMENTO. «Trissino è il primo paese in Italia che adotta la DeCo sovracomunale che comprende anche Nogarole, Brogliano, Cornedo e Valdagno -ha spiegato l'assessore alle attività produttive, Camilla Rubega-. Anche queste Amministrazioni approveranno il documento in Consiglio comunale. È stato un iter piuttosto elaborato. La DeCo è un riconoscimento importante per un prodotto che non autoctono, ma che ha acquisito qualità organolettiche importanti e uniche, grazie alle caratteristiche del terreno e del clima della zona di produzione. Le varietà coltivate nell'area del Monte Faldo sono quelle tradizionali come Bintje, Kennebec, Desirèe, Monalisa, Kuroda, Vivaldi e Cornetta (“Ovi de galo"). Questo tipo di patata è prodotta da aziende a conduzione famigliare e da numerosi hobbisti». Il cocktail geologico, il clima d'altitudine tra 120 e 800 metri e le correnti di aria fresca, che scendono dalle Piccole Dolomiti, garantiscono un'ottima escursione termica ideale per la patata, tale da renderla di un inconfondibile sapore al palato.
NOVITÀ. Un successo nel successo: «La “Patata Monte Faldo" -ha aggiunto l'assessore- sarà fra i prodotti DeCo, che la Provincia di Vicenza presenterà all'Expo 2015. Con la DeCo miraamo a valorizzare le risorse del territorio ed a salvaguardare le peculiarità produttive locali. Inoltre, rappresenta un efficace strumento di promozione dell'immagine del Comune, da cui possono derivare importanti occasioni di marketing». DeCo approvata all'unanimità dalla maggioranza (Progetto Trissino-Lega Nord) e dalla minoranza (Trissino per la libertà e Cambiare a Trissino). Il riconoscimento inserisce a pieno titolo Trissino nel circuito agroalimentare veneto, con il lavoro del comitato “esta del gnoco", presieduto da Vittorino Rasia. «Un tavolo di lavoro permanente con la Regione Veneto, per fare quegli interventi assolutamente necessari e immediati, per fare vivere il paese».
Questa, in sintesi, è la proposta lanciata dagli albergatori recoaresi che fanno sentire la loro voce, grazie a Paolo Asnicar che si inserisce nel dibattito tra Fonti e turismo che da qualche tempo sta tenendo banco a Recoaro Terme e in tutta la Valle dell'Agno.
«Siamo molto preoccupati -spiega-, poichè negli ultimi anni le presenze nella nostra località si sono dimezzate. Il futuro è incerto per le nostre attività. Lavoriamo a prezzi bassissimi, con margini di guadagno molto ridotti per le nostre aziende che rischiano la chiusura a ogni stagione».
Tutto questo, secondo gli albergatori, perché la situazione di degrado ambientale e strutturale presente alle Terme Spa Recoaro «vanifica tutti gli sforzi promozionali per la ricerca e l'acquisizione di nuovi clienti. Questo fa diventare il prodotto Terme di Recoaro un prodotto a perdere. Significa che per quanto noi imprenditori investiamo nelle nostre strutture e nella promozione, è vanificato dalla percezione del prodotto “vecchio" offerto alle Terme, trovandosi il turista in un ambiente degradato e in abbandono».
La preoccupazione maggiore è relativa al fatto che, ormai, ci si trova «alla vigilia di una nuova stagione termale che -stando ad Asnicar- si annuncia peggiore dell'ultima, viste le sempre maggiori ristrettezze economiche derivanti dalla crisi. Dobbiamo definire una strategia d'interventi che possa darci ancora la speranza di restare in questa valle a lavorare e vivere».
Il presidente Asnicar precisa che, a questo punto, «non resteremo a guardare, ma che attueremo tutte le iniziative possibili per denunciare l'abbandono da parte della Regione, che nominando gli amministratori non ha mai tenuto in considerazione le proposte delle categorie economiche per una gestione delle Terme».
L.C.
Giornale di Vicenza 9/2/2011