Notizie dai Comuni De.Co. vicentini

La prima festa del "Figo della Resta"

IL GIORNALE DI VICENZA

Martedì 11 Settembre 2007

LA PRIMA FESTA DEL “FIGO DELLA RESTA”

Si è conclusa con una cena alla trattoria “Al Cavallino” la prima festa del “Figo de la resta”, organizzata dall'associazione Coltivatori Terre di Creazzo in collaborazione con i ristoratori locali e il Comune. Un’occasione per gustare saporiti piatti speciali come i fichi al burro con peperoni saltati e robiola o l’anitra alle arance e fichi.
Il programma della manifestazione, che ha riscosso buon successo e che si propone di far riscoprire un prodotto tipico della zona, ha avuto inizio con la degustazione al Parco dei Tigli. La festa è proseguita con una serata enogastronomica nell'area attrezzata della Rivella con oltre cento commensali. Per tutta la settimana dell’evento i ristoratori hanno proposto nel loro menù giornaliero un piatto a base del fico tipico della zona collinare di Creazzo; per il quale il Comune ha già richiesto l’iter per la De. C.O., la denominazione comunale di origine. E.F.

Prodotti locali: c’è il marchio De.Co.

IL GIORNALE DI VICENZA

Venerdì 31 Agosto 2007

Prodotti locali: c’è il marchio De.Co.

Recoaro Terme è primo in Italia grazie agli “gnochi con la fioreta”, ora garantiti dal marchio “De.Co.”. Adesso infatti non sarà più possibile ordinare al ristorante questo tipico piatto delle malghe recoaresi e vedersi arrivare qualcosa che non corrisponde alla ricetta originale, o che non è costituito al 100% da ingredienti locali. Il Comune del noto centro termale ha deciso infatti di tutelare il piatto dalle contraffazioni approvando un cosiddetto “disciplinare” all’interno del quale sono stabiliti rigidi paletti circa gli ingredienti (tutti da malghe di Recoaro), la ricetta e, addirittura, il modo in cui la prelibata pietanza deve essere servita, con la “grattatina” di formaggio o di ricotta affumicata alla fine. I ristoranti in regola, controllati annualmente, potranno così esporre il marchio De.Co., “Denominazione comunale”: si tratta di un’alternativa ai marchi come “doc”, “dop” o “igp”, nata dalla mente di Luigi Veronelli «per combattere quello che lui, anarchico, definiva lo stradominio dei consorzi», spiega il suo successore Riccardo Lagorio, autore di una guida dei De.Co. d’Italia, nati come marchio di qualità proposto «dal basso», ovvero dai Comuni che desiderano proteggere e rilanciare i prodotti locali. «Non si tratta più di esportare un prodotto - continua Lagorio - ma di importare turisti, che sanno di poter veramente “mangiare il territorio”, ovvero gustare prodotti tipici secondo ricette e ingredienti solo del luogo».
L’idea è stata presa al balzo da molti Comuni italiani, di cui 15 nel Vicentino, e Recoaro è stato il primo della provincia ma anche a livello nazionale ad aver condotto fino alla fine il processo, con tanto di delibera comunale. «Recoaro non è solo terme - afferma il sindaco Franco Viero, accompagnato dal proprio assessore al turismo Federico Fiorin e dal presidente della Pro Loco Mauro Picco - È anche un’antica tradizione contadina che oggi sopravvive in 5 malghe, una privata e le altre comunali, e in aziende agricole specializzate nella produzione casearia. Tutto ciò è un dovere ricordarlo e la De.Co. ne è lo strumento migliore».
Nell’era globalizzata, insomma, la parola d’ordine sembra essere tornata il “locale”: «Questi prodotti raccontano l’identità di una comunità - aggiunge l’assessore all’identità veneta Martino Bonotto - La Fioreta è la fotografia della vita delle malghe».
E per avere la possibilità di gustare il prodotto e fare un viaggio nel mondo degli avi della fioreta, l’appuntamento è domani a Recoaro, dove con l’inizio della tradizionale sagra dedicata agli gnocchi si svolgerà anche un convegno sul tema e rappresentazioni in costume.
«Abbiamo aderito subito all’idea di Veronelli - spiega l’assessore provinciale al Turismo Dino Secco - che ci ha detto di voler tutelare ben 94 prodotti tipici della nostra provincia. E presto si aggiungeranno anche Creazzo, Rotzo e Grumolo delle Abbadesse».

Broccolo fiolaro e caffé Alpini in onda su Rai 1

IL GIORNALE DI VICENZA

Sabato 10 Febbraio 2007

Broccolo fiolaro e caffé Alpini in onda su Rai 1

Vicenza. Spazio televisivo al broccolo fiolaro su Rai Uno domattina. Alle 10, all’interno della trasmissione “Linea Verde Orizzonti” sarà trasmesso un servizio realizzato qualche settimana fa a Creazzo, che ha per oggetto il broccolo fiolaro. Ne sarà mostrata la coltivazione e la raccolta, spiegata la filosofia gastronomica. Regista e autore del programma sono rimasti così colpiti dal prodotto che hanno sdoppiato il servizio: due ricette sul broccolo del cuoco Gianluca Tomasi, registrate in quell’occasione, andranno in onda più avanti.
Domenica 18, sempre nella stessa trasmissione, andrà in onda invece un servizio sul caffé, la “miscela Prospero Alpini” realizzata dalla torrefazione di Luigi Vedovello a Marostica. Registrato per metà tra Marostica e il bar di Vedovello a Bassano, il servizio si sposta poi a Venezia, allo storico Caffé Florian, nato nel 1729.

Con le prime gelate arriva la voglia di...broccoli

IL GIORNALE DI VICENZA

Domenica 17 Dicembre 2006

Con le prime gelate arriva la voglia di...broccoli, ma non broccoli qualsiasi, ma il broccolo fiolaro

Con le prime gelate arriva la voglia di...broccoli, ma non broccoli qualsiasi, ma il broccolo fiolaro di Creazzo. Prodotto diffuso in tutta la provincia, un tempo cibo dei poveri il broccolo fiolaro oggi è una grande tipicità di Creazzo ed è molto apprezzato per le sue proprietà alimentari.
Il nome di questo ortaggio deriva dalla presenza di germogli inseriti lungo il fusto della pianta, conosciuti in termine dialettale come "fioi" e che finiscono in padella, insieme alle foglie più giovani, come una vera prelibatezza. Un prodotto che ha la particolarità di non assomigliare né per forma, né per gusto alle altre varietà di broccolo. La sua è una coltura tipica della zona collinare di Creazzo, dove è stata introdotta alcuni secoli fa. La sua coltivazione si è affermata nella parte alta della collina, nella zona di Rivella-Beccodoro-Rampa.
Tante le specialità proposte dai ristoratori della zona.

Conclusa la settima sagra del broccolo fiolaro

IL GIORNALE DI VICENZA

Giovedì 26 Gennaio 2006

Conclusa la settima sagra del broccolo fiolaro

Si è appena conclusa la settima sagra del broccolo fiolaro, con un successo crescente di pubblico e di critica. La manifestazione infatti ancora una volta ha avuto una grande eco a livello nazionale ed è durata ben nove giorni. Ne ha preso atto con particolare soddisfazione l’Amministrazione comunale che ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito al grande successo dell’iniziativa, in primis la Pro Loco, le associazioni del territorio ed ovviamente i ristoratori e i coltivatori.
Quella del broccolo fiolaro è oramai una caratteristica assoluta di Creazzo L’ortaggio appartiene alla famiglia delle Crocifere, specie Brassica Oleracea, di cui fanno parte numerose sottospecie molto più conosciute, quali il cavolfiore, i cavoletti di Bruxelles, il cavolo rapa, la verza, il cappuccio.
Il termine broccolo deriva dalla parola "brocco" che significa germoglio, rampollo. Il termine fiolaro è di origine dialettale ed indica i "fioi", ossia i germogli di consistenza erbacea, secondari rispetto all’apice centrale dominante, che sono inseriti lungo il fusto ed all’ascella delle foglie. I "fioi" e le foglie più giovani costituiscono la parte edule del broccolo, che viene sempre utilizzato cotto. Si tratta di una coltura tipica della collina di Creazzo, di apprezzata qualità derivante dalla felice combinazione tra elementi climatici e composizione del terreno.
E’ una coltura prettamente a raccolta invernale che abbisogna di un clima non troppo freddo ed asciutto, anche se riesce a sopportare per brevi periodi temperature piuttosto rigide fino a meno 8-10 gradi centigradi.
Come tutte le piante della sua specie, è un ortaggio ricco di sali minerali (fosforo, potassio, calcio, ferro, zolfo) e di vitamine essenziali (C, B1, B2, PP, A). Note fin dall’antichità sono le proprietà antiscorbutiche, remineralizzanti, ricostituenti, energetiche, antianemiche, disinfettanti, antidiabetiche ed anche anticancerogene dovute alla presenza di composti dello zolfo.
Già apprezzato da Goethe, il broccolo fiolaro di Creazzo é un prodotto conosciuto e rinomato in tutto il Veneto. Attualmente la sua produzione è in considerevole aumento e sta diventando un fatto economico importante non solo per Creazzo ma anche per le zone limitrofe dove l’ortaggio viene coltivato. Il suo successo in cucina è testimoniato dalle preferente espresse non solo dai cuochi più noti ma anche dalle più avvedute massaie.

Broccolo fiolaro, nuovo libro

IL GIORNALE DI VICENZA

Lunedì 16 Gennaio 2006 .

Broccolo fiolaro, nuovo libro

(n. s.) Gianfranco Vissani a Vicenza per riproporre nel suo ricercatissimo menù il broccolo fiolaro di Crazzo.
È stato proprio il cuoco più “televisivo” d’Italia che ieri sera, in una cena corollario alla settima edizione della sagra del prodotto vicentino che si tiene al Palatenda del Polisportivo comunale di Creazzo fino al 22 gennaio prossimo, ha rilanciato con effetto la cultura del prodotto stagionale vicentino ritornato in auge negli ultimi anni.
Dopo il successo di tre anni fa, infatti, con il volume “Il broccolo fiolaro di Creazzo. Le ricette dei ristoratori” che andò letteralmente a ruba e che richiese subito una ristampa, l’editore Terra Ferma è ritornato sulle proprie orme, promuovendo insieme al Comune di Creazzo e al consorzio Vicenza l’uscita di un nuovo libro di 64 pagine e 35 ricette, che entrerà a far parte della nuova collana “Assaggi” presentata dalla casa editrice.
Una pubblicazione curata da Amedeo Sandri, cuoco di cultura e di capacità, che con il sostegno del collega Severino Trentin e l’appoggio dell’assessore provinciale Secco, del Comune di Creazzo, con l’assessore alla cultura Maria Teresa Pizzolato e la Pro loco di Creazzo con il presidente Domenico Bolcato, ha proposto un’ampia panoramica di ricette utili per servire in tavola un alimento ricco di sali e zuccheri essenziali per una corretta alimentazione.
Praticata già nell’Ottocento, la cultura del broccolo fiolaro a Creazzo e nelle zone circostanti ha infatti ricevuto una significativa ripresa, raggiungendo i circa 70 mila cespi l’anno.

Festa del broccolo fiolaro tra l’arte e la gastronomia

IL GIORNALE DI VICENZA

Martedì 10 Gennaio 2006

Festa del broccolo fiolaro tra l’arte e la gastronomia

(e. f.) Dal 13 al 22 gennaio, otto giorni di festa tutta dedicata al broccolo fiolaro, il celebre ortaggio coltivato sulle colline di Creazzo.
In programma ci sono esposizioni di pittura, musica, danze, corsi di cucina, mercatino dell’antiquariato e ovviamente, soprattutto, gastronomia: la 7ª Sagra del broccolo fiolaro di Creazzo - patrocinata da Comune di Creazzo, Pro loco, Provincia, Regione e dal consorzio “Vicenza è” in collaborazione con varie associazioni locali - prevede un ricco programma di appuntamenti ed eventi d’ogni tipo, ma a farla da padrone sarà lui, il gustoso ortaggio invernale che trova la sua naturale diffusione nella zona collinare della Rivella.
«Quest’anno la festa dura ben otto giorni contro i due-tre degli anni scorsi - racconta il sindaco Gervasio Cortiana -. Amministrazione e Pro loco hanno intensificato gli sforzi e l’impegno e i risultati stanno arrivando: gli obiettivi che ci eravamo proposti sette anni fa, al tempo della prima sagra del broccolo, sono stati raggiunti e ora vanno consolidati. In sette anni abbiamo fatto riscoprire ed apprezzare quest’ortaggio tipico dalle notevoli proprietà benefiche soprattutto per l’elevato contenuto di sostanze antiossidanti, siamo riusciti a farne aumentare la produzione e a fargli posto nel mercato. Vogliamo continuare su questa strada per dare la massima valorizzazione a questo prodotto tipico del nostro territorio; già da qualche tempo l’amministrazione sta pensando alla creazione di un consorzio e pare che ora le cose si stiano muovendo positivamente».
La sagra inizierà venerdì 13 con l’apertura - alle 19 - della mostra di pittura di artisti locali nel Palazzo del Colle in piazza Roma, ristrutturato di recente; alle 20 invece si partirà - sempre da piazza Roma - per una suggestiva “camminata sotto la luna” per visitare i luoghi di coltivazione del broccolo fiolaro; si prosegue sabato con una serata gastronomica con specialità a base ovviamente di broccolo, allietata dalla musica dell’orchestra “Duca d’Este Band”. Tutte le manifestazioni si svolgeranno nel Palatenda riscaldato del Polisportivo comunale.

Dal broccolo fiolaro alla patata dorata «Ma la nostra tradizione sta sparendo»

IL GIORNALE DI VICENZA

Giovedì 05 Gennaio 2006

Dal broccolo fiolaro alla patata dorata «Ma la nostra tradizione sta sparendo»

Una cucina che scompare lentamente. «Sta accadendo per quella vicentina come per molte altre, senza che ci possiamo opporre», spiega nei suoi scritti il cultore dell’antica cucina Amedeo Sandri. Come maestro, sa ciò che i vicentini rischiando di perdere irrimediabilmente. Scrive per tramandare, poi spiega, prepara, cucina e conserva ciò che il tempo tende a cancellare. Chi meglio di lui conosce la vera essenza della cucina vicentina? Aggrotta le sopracciglia quando gli si chiede quali siano i nostri prodotti a rischio d’estinzione.
«Tanti e pochi...», sembra dire considerando ciò che di originale è rimasto or ora in cucina! Ma Amedeo Sandri ce l’ha in testa quel sapore da “brustoin” della polenta: «Anzi, posso dire che l’antico gusto lo conservo ancora in bocca».
I giovani si sa, sono poco avvezzi alle tradizioni, tanto che l’hamburger come il trancio di pizza, di certo non bastano per comprendere il valore di un’antologia fatta di antichi sapori. Di “testimonianza gastronomica” si può parlare ascoltando Amedeo Sandri: «Viene da chiedersi allora quale sia il futuro della nostra cucina – quella che va ben oltre il baccalà, per intenderci -, se oggi la cultura non arriva a dar man forte alla nostra cucina tradizionale. Sì, l’ultima speranza – risponde il cuoco-filosofo-, viene dal fondere la cucina con la cultura».
Un tentativo portato con successo da Sandri come esempio, riguarda quel “broccolo fiolaro” che ha avuto da qualche anno la fortuna di essere stato un recupero culturale prima ancora di diventare prodotto da mercato. «Non escludo che il futuro di molti altri prodotti vicentini – spiega il cuoco-, sia vincolato a questo rapporto che ha portato ad un altro prezioso recupero, quello della patata dorata delle terre rosse del Guà. In questo un fondamentale impegno è portato dalla attività dell’Istituto di Agraria “Strampelli” di Lonigo, dove con la selezione e la conservazione si tenta d’evitare la sparizione anche del sedano di Rubbio, vera e propria bandiera provinciale»,come lo definisce nel suoi libri Sandri.
Bollino rosso anche per le “rape culati”, rape bianche di Milano infilate su degli spaghi e lasciate disidratare all’aria sotto quei portici delle vecchie case coloniche, anch’esse vere e proprie rarità da conservare, come segni del tempo e di una civiltà ormai quasi persa.

Il broccolo ne “sfama” 1300

IL GIORNALE DI VICENZA

Mercoledì 19 Gennaio 2005

Il broccolo ne “sfama” 1300

(m. e. b.) Broccolo fiolaro superstar per 1.300. La sesta sagra, andata in scena da venerdì a domenica sotto il palatenda riscaldato di piazza del Comune, ha infatti visto 8 quintali di fioi fatti fuori, appunto, da più di mille commensali, da appassionati a neofiti che hanno colto l'occasione per fare conoscenza con l'ortaggio diventato il simbolo culinario di Creazzo.
Il programma che s'è aperto venerdì sera con una bucolica passeggiata alla scoperta delle zone di produzione del broccolo, è entrato nel vivo sabato e domenica, quando dal tendone è passato circa un migliaio di persone, senza contare chi non ha consumato.
Un’affluenza tale che gli organizzatori della pro loco, pur essendo attrezzati ad un assalto di buongustai, sono dovuti comunque andare a recuperare altrove ulteriori broccoli, dopo che le scorte della cambusa erano finite.
Le serate, terminate a giri di liscio, hanno infatti riscosso un grande successo fra un piatto di risotto, coessin e pizza. Tutto rigorosamente a base di broccolo.
Protagonista delle serate anche una new entry che ha debuttato l'anno scorso ma che molti non conoscevano ancora: il broccolino, liquore al broccolo che ha sorpreso più di un palato, compresi i più scettici.
Non solo fiolaro però nel panorama del weekend creatino. Domenica pomeriggio infatti s'è celebrato il gemellaggio tra l'ortaggio autoctono e il radicchio di Asigliano Veneto, sancito dalle rispettive pro loco.
E un momento di studio si è invece svolto nella mattinata di domenica quando chef, giornalisti ed esperti hanno indagato la versatilità del broccolo in cucina in un convegno che ha riempito la sala consiliare del comune.
Tavola rotonda coronata dal pranzo preparato dallo chef Gianluca Tomasi, che ha rielaborato con fantasia il celebre ortaggio, stupendo tutti con un dolce particolare: il gelato al broccolo. Soddisfatto il presidente della pro loco Domenico Bolcato: «Dobbiamo ringraziare chi ci ha aiutato e in particolare le trattorie I Tre Scalini, Cortese, Bellavista, e San Marco, il ristorante Alla Rivella e la creperia La Capannina.

Il menu d’autore dello chef vicentino

IL GIORNALE DI VICENZA

Venerdì 26 Novembre 2004

Il menu d’autore dello chef vicentino

Milano. (g. n.) Ci voleva la bonomia tutta veneta del presidente Paiusco per uscire dal severo schema del “Cracco Peck”, uno dei ristoranti più “in” del momento nel capoluogo lombardo, a ridosso del Duomo, dall'atmosfera più giapponese che meneghina.
Al dessert l'avvocato ha infranto il rigoroso menù, per quanto improntato all’Asiago, per far mettere in tavola un piatto di stagionato. Ci mancava poco che non chiedesse il clinto.
In omaggio al venticinquesimo del Consorzio di tutela, lo chef Carlo Cracco ha allestito per la stampa una crema al broccolo fiolaro con Asiago fresco grattugiato, per superarsi subito dopo con i ravioli fondenti di Asiago fresco e stagionato con funghi.
Quindi un filetto di maiale gratinato all'Asiago stagionato con castagne e carciofi. Se il formaggio ha fatto la sua parte, non hanno certo sfigurato i vini, rigorosamente vicentini: dal Gambellara classico Montecrocetta al Colli Berici tocai rosso Piovene Porto Godi, per passare con il filetto al Breganze cabernet sauvignon di Maculan, al recioto 2001 di Zonin che ha accompagnato la granita all'uva e arancio candito, per concludere con un formidabil e Torcolato 2001 della Cantina Beato Bartolomeo. Tempi lunghi con i piedi sotto la tavola per la frenesia della metropoli lombarda. Ma un mezzo trionfo con cui lo chef vicentino, diplomato all'Artusi di Recoaro, celebre per conquistare stelle Michelin in qualunque locale si assuma l'onere dei fornelli, ha voluto partecipare a questa passerella dell'Asiago.

Sottocategorie